martedì 18 dicembre 2007

Predico in un modo e...

"Yet such is the perversity of human nature that I hungered for what I could never have and dreamed of the impossible".. Wilbur Smith
Quando diventi genitore, vieni automaticamente catapultato in una dimensione parallela, dove la realta' viene distorta dall'amore che ti pervade alla sola vista del proprio pargolo. Gioia, orgoglio, responsabilita', dubbi, timori.... queste sono le ovvie sensazioni che provi, e che tutti sono aperti a condividere e riconoscere. Quello che non ti aspetti e' di diventare un ipocrita, di fare esattamente le stesse cose che, come genitore, sarebbe tuo dovere insegnare. In questa epoca dove la soddisfazione immediata dei propri bisogni, veri o falsi che siano, e' diventata uno stile di vita, e' imperativo cercare di insegnare ai nostri bambini che no, non possono avere tutto quello che vogliono, e sto parlando sia dell'ultima cagata che la Mattel ha lanciato oppure della richiesta di avere uno "sleepover" a casa di amici, oppure dell'utilizzo continuo della Playstation... insomma, in questi 12 anni in cui sono madre, mi sembra di aver capito che e' parte del mio "lavoro" insegnare a questi bambini, che tra non moltissimi anni saranno adulti e catapultati nel mondo reale, che "NO" e' una parola che sentiranno usare spesso e che non e' la fine del mondo, solo la negazione di un desiderio, MOVE ON!!
Ed ecco la ragione per cui mi sento una grande ipocrita: da una parte spiego ai piccoli che non e' umanamente possibile avere tutto cio' che vogliono, e contemporaneamente mi trovo a desiderare cio' che non potro' mai avere e sognare l'impossibile (tradotto liberamente dal libro "River God" scritto da Wilbur Smith). E si', intellettualmente capisco la differenza e cerco di non rimuginarci sopra, tuttavia e' sempre piu' complicato mantenere l'atteggiamento di insegnante, quando predico in un modo e razzolo in un altro... come al solito i miei pensieri, cosi' chiari nella mia testa, diventano molto confusi una volta che cerco di esprimerli, specialmente in italiano!!! (A volte mi e' piu' facile farlo in inglese, penso perche' non essendo la mia lingua madre, la uso in modo neutrale.)
Sabato mi sono poi trovata in un'altra situazione dove mi sono sentita un po' una merdaccia. Emily e' stata invitata alla festa di compleanno della sua BFF (Best Friend Forever..), e siccome questa bambina conosce anche Vivian (le loro classi sono vicine, nello stesso corridoio), l'invito e' stato esteso anche a lei. Di solito le feste di compleanno cui hanno partecipato ultimamente vengono fatte in territorio "neutrale", tipo McDonalds, qualche volta nella casa della festeggiata, ma ultimamente il trend e' quello di "andare fuori". In questo caso, la festa era a casa della bambina. La settimana scorsa avevo vagamente conosciuto la madre quando ero andata in gita con la classe al GrayHawk Nature center, e l'impressione che ne avevo tratta era non negativa ma neanche positiva. Ovviamente, l'invito a fermarsi dopo la festa per un "sleepover" e' stato fatto il venerdi' sera, ed esteso anche a Vivian. In NJ spesso avevano avuto sleepover a casa delle loro amiche, ma in tutti i casi noi conoscevamo bene, anzi benissimo i genitori. In questo caso non ho promesso niente, visto che la conoscenza di questa famiglia era zero.Be', sabato arriva e le porto in macchina all'indirizzo e arrivando alla casa mi e' venuto un groppone nello stomaco: la casa era un trailer, tipo una rulottona senza ruote, in un campo, con erbacce dapertutto, dei giochi rovinati, e dentro la casa... la sporcizia... l'odore... Vivian, come fa in tutte le case appena entra, si e' seduta sul pavimento per togliersi le scarpe... ho fatto quasi un urlo "NO, no, tienile su, cosi' puoi andare fuori a giocare con i 7 cani e... IL MAIALE??!!!" Ebbene si', c'era un bel porcello rosa che scorazzava nel campo, con i cani... nel campo c'era anche un divano tutto rotto, con mole fuopri, cuscini distrutti... insomma, la famiglia era l'incarnazione della "white trash", definizione MOLTO razzista per cui se sei bianco (visto che i neri vengono considerati "trash" per antonomasia...) e hai una casa disgustosa o ti comporti in modo disgustoso, sei "spazzatura bianca". E poi la puzza di fumo impregnata dapertutto... i genitori sembravano ok, ma avevo la sensazione che il padre aveva appena fumato qualcosa, e non parlo di sigarette normali... cosi' le ho lasciate li', le mie bambine, per 4 ore... e quando sono andata a riprenderle tutte e due felici, volevano rimanere li' a dormire.... meno male che avevo gia' inventato una scusa per non lasciarle li' e non dire la verita', e cioe' che non ci avrei fatto dormire nemmeno i miei gatti li'... ovviamente alle bambine, che erano tristi, ho spiegato poi in macchina che le lascero' andare a dormire a casa di altre persone solo se sono amici e li conosciamo benissimo. Anche qui, cerco di insegnargli a non giudicare nessuno dal colore della pelle, o altre caratteristiche superficiali, ma dalle azioni, e io ho giudicato un'intera famiglia dall'aspetto (e l'olezzo... BAD MONICA!!) della casa... Comunque sia, la poverta' non e' mai una scusa per essere sporchi.... e io sono la prima a non essere una neat-freak, cioe' sempre a pulire etc. Ma c'e' un limite anche al degrado che uno accetta.
Anyway, a parte questi pensieri ipocriti, tutto procede bene direi: ho mandato i biglietti di Natale penso quasi a tutti, i regali sono praticamente finiti e l'inverno e' decisamente arrivato... meno male che non e' cosi' freddo e non durera' molto!!! Have a great one! Ciao, M.

1 commento:

  1. non sono pensieri ipocriti...sono di sopravvivenza!
    E aggiungo anche che la tua spiegazione ("la poverta' non e' mai una scusa per essere sporchi") è più che giusta.
    I tuoi figli sono fortunati...

    Zion :)

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