mercoledì 17 settembre 2008

La scuola americana

Facendo un seguito alla lontana al post di Koala, che e' tornata in Italia per un anno ad insegnare (e le mando un applauso da migliaia di km di distanza per il suo coraggio e il suo spirito di sacrificio, anche se si godra' la sua Sardegna, il cibo italiano/sardo e soprattutto la sua famiglia italiana... quindi un pochino di invidia la provo!), anyway, volevo solo segnalare un altro paio di punti che sottolineano la differenza abissale tra scuola americana e scuola italiana.

Anzitutto, in generale la scuola americana si concentra molto poco sull'aspetto personale dell'istruzione, nel senso che la maggior parte se non tutti i test che vengono amministrati dal Kindergarten in su, sono test "multiple choice", cioe' lo studente sceglie la risposta di solito tra 3/4 risposte. A volte all'interno di un test viene richiesta un'elaborazione scritta della risposta, ma il piu' delle volte, no. Si', devono scrivere "essays", cioe' temi, ma niente come ero abituata io, compiti in classe, temi in classe etc. non esistono. Interrogazioni meno che meno: gli insegnanti utilizzano la partecipazione in classe per valutare gli studenti. Quindi niente terrori della notte prima, a studiarsi bigini e cercare di comprimere centinaia di date, fatti, nomi in poche ore. Uno o c'e' tutto l'anno o non c'e'. Viene pero' sempre data la possibilita' di recuperare con i cosiddetti "extra credit", cioe' lavoro extra che da punti extra. Questo sistema ovviamente da' la possibilita' di creare "mostri" di ignoranza visto che, dovendo scegliere tra 4 risposte, anche la cozza piu' cozza ha il 25% di possibilita' di dare la risposta giusta (e Fabio qui ha postato una della umiliazioni piu' grosse del sistema scolastico americano...). Quindi da un punto formale la scuola italiana e' sicuramente piu' completa, chi ha un talento particolare negli US ha la possibilita' di venire riconosciuto ed aiutato a svilupparlo. Il modo in cui le scuole superiori sono organizzate rappresenta una delle differenze piu' importanti: non esistono "diverse" scuole superiori a seconda del tipo di "carriera" che uno ha in mente (cosa che mi ha sempre un po' lasciato a bocca aperta: come si fa a sapere a 14 anni con certezza se "da grande" voglio fare l'universita' e diventare ingegnere elettronico oppure perito chimico?), ma una High School generale, con materie generali (English, Math, social studies, science, etc) e "electives", cioe' materie e classi specifiche scelte dallo studente, ad esempio nella High School di SV esiste un Culinary Department, dove i ragazzi vengono preparati ad entrare nelle varie accademie di arte culinaria, oppure esiste, data la natura "militare" della citta', il corso ROTC, cioe' Reserve Officer's Training Corps, che prepara gli studenti ad entrare nelle forze armate o accademie militari e gli studenti che scelgono questa materia ricevono training su comando, etica etc. con direzione militare. Oppure molto interessante qui e' la presenza molto forte della robotica, a partire dalle elementari alle superiori, dove il gruppo N.E.R.D.S. (Nifty Engineering Robotics Design Squad) crea robots per competizioni a livello locale, di stato e nazionale. Ovvio che la presenza dell'University of Arizona localmente e a Tucson (UoA e' responsabile con JPL, CalTech e A&M University per la spedizione di Phoenix su Marte), fa la sua parte nello spingere materie e club scolastici di questo tipo, pero' e' rincuorante per noialtri genitori sapere che l'accento dell'insegnamento si concentra soprattutto sul futuro lavorativo... ok, e' un insegnamento un po' miope dal punto di vista culturale, ma dal punto di vista pratico, batte l'istruzione italiana 10 a 0.



Esistono poi programmi disegnati per studenti "gifted and talented", per studenti con problemi, da fisici a mentali (dove vengono disegnati programmi specifici per studenti handicappati, avendo come goal il re-inserimento, almeno ad un livello minimo, nella classe mainstream). P.E., cioe' educazione fisica, e' una materia presa seriamente, soprattutto ora con il problema dell'obesita'... ma questo e' un altro post!



Vi descrivo un paio di esempi tratti da esperienze recenti della mia famiglia: Chris, in terza media, per 2 mesi sta "prendendo" lezione con Mrs. Rice, insegnante di "Family and Consumer Affair", una volta chiamato "Home Economics" (nome cambiato in anni recenti per motivi di polical correctness): hanno cucinato per qualche settimana (si', c'e' una cucina nella classe), e ora iniziano a cucire (si', anche i maschietti, perche' e' un'attivita' che potra' servirgli in futuro) e, come parte di un programma per diminuire il numero di adolescenti che non si diplomano perche' sono incinte (teens drop out e' un problema nazionale, anche se statisticamente si tratta di solito di adolescenti delle "minoranze" che pensano che avere 1,2,3 e piu' figli, normalmente da "padri" diversi sia "cool"), ho dato l'autorizzazione a Mrs. Rice e Chris e' venuto a casa con un neonato robot, di cui si doveva prendere cura per un giorno e una notte. Tra le varie regole, il collo doveva essere sempre "sostenuto", come un bebe' vero, e per tutto il giorno e notte il bebe' piangeva, a casaccio, per un minimo di 15 minuti e Chris doveva inserire una chiavetta nella schiena del robot e tenerlo in braccio e "dondolarlo" finche' il bebe' non faceva un suono di soddisfazione e smetteva di piangere. Il programma si chiama "Baby Think-it-Over", cioe' "Bebe' Pensaci su" e devo dire che, almeno con Chris e almeno adesso, ha funzionato come deterrente. La notte pare che il bebe' (battezzato Samantha da Chris) si e' "svegliato" 3 volte (e J ha sentito una voce flebile dire "SHUT UP" la seconda volta) e la mattina, mentre con in braccio Samantha faceva colazione, mi ha detto : "I don't think I want to have a baby for a long time..." GRAZIEALCIELO!! Missione compiuta... almeno per il momento!



Un'altra differenza con la scuola italiana la trovo nel modo in cui gli studenti vengono "premiati" quando fanno il loro "dovere" e piu': Vivian per esempio ha ricevuto un premio dalla preside l'anno scorso (in prima) durante una "assembly", un'assemblea che almeno in US non ha la connotazione politica che aveva in Italia, e 2 settimane fa ne ha ricevuto un altro. Ovvio che per noi genitori e' una soddisfazione, ma anche per questi studenti e' il riconoscimento che non si aspettano e che li rende felici. Ma in Italia i riconoscimenti non vengono dati... solo voti. Il che e' per me triste.



Detto cio', spesso ho pensato di "insegnare a casa" cioe' fare l'homeschooling (come fa' Nat... e applaudo pure lei!), ma non ho la pazienza ne' l'intelligenza, quindi demando questo compito ad altre persone, mantenendomi in contatto con tutte pero'...

Chris e Baby Samantha....

23 commenti:

  1. Ciao Moky bel post come al solito.
    L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che a mio parere la scuola americana non incoraggia in modo particolare la creatività e lo sviluppo di un pensiero indipendente (e la scuola Italiana sta imboccando purtroppo anche lei questa strada!).

    Il sistema dei quiz a risposta multipla mi pare non sia particolarmente buono per incoraggiare e sviluppare le capacità di elaborazione ed applicazione delle nozioni insegnate.

    Per finire mi pare (non posso che esprimere un parere personale non suffragato ovviamente da esperienze personali ma basato unicamente sui racconti di amici come te quindi potrebbe essere una castroneria colossale) che la scuola USA (tutta dal kindergarten all'università) sia costruita per creare dei perfetti geni "monotematici" ma che poi al di fuori della propria materia di elezione sono carenti su tutto il resto.

    Il tutto ovviamente senza dimenticare il fatto che avere un'istruzione di qualità in USA è appannaggio di chi se lo può permettere, visti gli altri costi.

    È vero che esistono programmi per scolarizzare ad alto livello anche quegli alunni meritevoli ma di basse capacità economiche ma non so quanto questi programmi possano essere efficaci.

    Su questo punto la scuola italiana batte nettamente (almeno per adesso, in futuro chissà) quella USA.

    Un abbraccio!

    ---Alex

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  2. ecco, questa cosa che i maschietti imparano a cucire la trovo grandiosa!!

    ci sono pro e contro in entrambi i sistemi, credo che la scuola italiana sia peggiorata in questi ultimi anni.
    Se fosse ancora la scuola che ha fatto mia madre, beh forse berlusca non avrebbe vinto le elezioni.

    conosco un tredicenne, mi ha letto alcune suoi temi e sono rimasta sbalordita dalla superficialita' dei contenuti. Scriveva, per esempio, dell'ultima vacanza in Italia.....alle medie mi pare veramente troppo poco.

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  3. bel post. credo che tutte le cose che hai detto sono davvero tratti importanti dell'istruzione americana. e, per ora, non hai neanche avuto esperienza in prima persona della differenza colossale a livello di College...

    comunque, Angeline si occupa di politica dell'istruzione, e il vero problema, se ho capito bene, e' che negli USA le scuole (pubbliche) vengono finanziate in larga parte con le tasse del "neighborhood".

    Quindi zona ricca --> scuola ricca, zona povera --> scuola povera.

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  4. Alex, mi trovi un po' d'accordo e un po' no... e mi dai l'occasione di sfatare un mito: l'educazione universitaria americana puo' essere estremamente costosa ( ma lo e' anche in Italia, dove mia sorella, che ha fatto medicina a Pavia ha "obbligato" mio padre a farsi 2 o 3 lavori), ma non sempre: in ogni citta'/contea esistono i cosiddetti "county college" che sono a portata di tutti, finanziariamente parlando, e chiunque puo' frequentare le lezioni, non ci sono punteggi minimi per essere ammessi; uno dei trend piu' seguiti per chi non ha le possibilita' economiche e' di fare i primi 2 anni di universita' localmente in un county college, poi fare un transfer nell'universita' piu' grande, dove scegliera' il major d'interesse. Esistono poi i cosiddetti "student loans", prestiti fatti apposta per studenti, che hanno tassi bassi e possono essere restituiti una volta raggiunta la laurea... che nella totalita' dei casi significa lavoro (chi ha una laurea in America direi che lavoro lo trova sempre e guadagna in media il 70% in piu' di chi non ha una laurea!); un altro modo per finanziarsi una laurea lo si trova con borse di studio, ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti: esiste un libro (o forse piu' di uno) che elenca tutti i vari tipi di borse di studio disponibili negli US, ed e' interessantissimo; io mi ricordo di una di mi sembra $10mila dollari per chi parlava fluentemente la lingua "klingon",la lingua fittizia parlata dai Klingons in Star Trek!!
    Certo che se hai aspirazioni di frequestare una universita' "ivy league", tipo Yale, Princeton, Cornell etc. allora e' meglio che, dopo aver ottenuto il massimo punteggio nel tuo SAT (il test standardizzato creato per decidere l'ammissibilita' in un college) ti vendi un rene... oppure devi avere voti stupendi cosi' da garantirti una borsa di studio... Noi avendo 3 pargoli, ci pensiamo spesso, e siamo fortunati ad avere 3 universita' famose "vicino" o almeno nel nostro stato, perche' se frequenti un'universita' "Out of state", la tuition e' molto, ma molto piu' alta che se sei invece un residente.
    Per quanto riguarda la creativita' e lo sviluppo di un pensiero indipendente, mi trovi parzialmente d'accordo, in quanto dal punto di vista delle arti, qui ogni giorno compaiono autori nuovi, alcuni fanno anche schifo, alcuni sono eccezionali, moltissimi dimostrano creativita', e' cosi' anche per la musica (dove infatti il resto del mondo imita gli americani... sia per musica moderna che classica), e altri mezzi artistici... Lo sviluppo del pensiero indipendente (o no) e' un problema sia della scuola che della famiglia: i miei bambini sono fortunati perche' hanno me che porta un po' di "diversita'" nella famiglia, sono stati in Italia, hanno girato gli Stati Uniti, quindi hanno avuto piu' possibilita' di altri di fare esperienza di qualcosa di diverso da quello che vivono tutti i giorni.
    L'anno scorso una insegnante di prima media mi aveva invitato nella sua classe a parlare dell'Italia, e aveva invitato il marito di un'altra insegnante, egiziano, a parlare dell'Egitto... insomma, dipende spesso da chi sta dietro la cattedra, dentro l'ufficio del preside e a casa.

    Il riconoscimento del talento in studenti eccezionali o comunque sopra la media anche li', dipende dalla scuola: anche li' se uno ha un talento, ci sono molti modi per ricevere finanziamenti. Il mio esempio era piccolo e si riferiva piu' che altro alla "self esteem": posso dirti che per Vivian ricevere il certificato che dice "academically outstanding" e' stato come se avesse ricevuto un Oscar (infatti quando hanno chiamato il suo nome, e' andata a riceverlo BALLANDO.. giuro, roba da pisciarsi...). Io non ho mai ricevuto un cacchio di niente in tutti gli anni che mi sono sempre sbattuta (be' magari al liceo un po' meno) Poi dimmi tu in Italia, che incentivo ha uno a dare il meglio, quando poi arrivato il momento dell'assunzione, viene preso il figlio del cugino del padrone, o l'amica della sorella del nipote del politico tal dei tali, senza talento e con voti peggiori!

    Sono d'accordo pero' sulla mono-specializzazione americana: prima di entrare nel programma di Master in ingegneria ( lavorava gia da piu' di 10 anni!), J ha dovuto fare un esame scritto per verificare che sapesse "scrivere", in quanto moltissimi ingegneri si laureavano senza saper scrivere in modo decente!
    (Fuori tema: una cosa che a me personalmente piace tanto, e' che non ci sono titoli prima del nome, non ci sono "dottori", ingegneri, cavalieri, avvocati..., a meno che uno non sia un medico o abbia finito il suo Ph.D., ... solo mr, mrs oppure il nome... a volte penso all'effetto che proverebbe J se dovesse mai lavorare in Italia e sentirsi chiamare "ingegnere", invece che J... anche dalle segretarie, dalla security)

    Quindi, ok la mono-specializzazione, pero' alla resa dei conti, quando vorrai assumere un ingegnere aeronautico perche' ti costruisca un aereo che trasportera' centinaia di persone a 36mila piedi, immagino che sia piu' importante la sua profonda, monotematica conoscenza delle leggi dell'aerodinamica, chissenefrega se non sa trovare l'Iraq sul mappamondo... no?

    In fondo gli Italiani piu' intelligenti sono anche quelli che, magari ispirati da un insegnate eccezionale, scelgono di: leggere, approfondire argomenti, informarsi... Ed e' cosi' anche qui (anche se credo che quasi tutti gli Italiani sappiano trovare l'Italia sulla cartina del mondo!!)

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  5. Crazy, hai perfettamente ragione, tutti e due i sistemi educativi hanno pecche... se ti dicessi cosa scrive mio figlio, ti verrebero i brividi (vengono a me, che sono la madre). Pero' il suo problema e' che non gli piace leggere e tutto cio' che vagamente "odora" di scuola, lo repelle!! Quindi, se deve scrivere un temino su un qualsiasi argomento, scrive quelle poche frasette stitiche, che mi fan venire da piangere!! Vivian in seconda elementare scrive di piu' e meglio di lui!! Le altre 2 invece leggono tantissimo, quindi sono avantaggiate.

    Fabri, non voglio nemmeno entrare sul problema finanziari delle scuole. L'Arizona e' il numero 40 o 50 nella federazione per spese per l'educazione (grazie McCain!!), e dal punto di vista locale, il fatto che paghiamo poche tasse di proprieta' si riflette sulle scuole. pensa che il 4 novembre dovra' essere votato il nuovo "budget override" per far si che 56 posizioni nel distretto (inclusi insegnanti di educazione artistica, musica, tecnologia, bibliotecaria, counselors) non vengano eliminate!! In NJ, dove pagavamo "through the roof" come tasse di proprieta', avevamo infatti scuole "ricche"... ma comunque il livello educativo generale cambiava poco... Pensa che ieri mi hanno spiegato che nelle zone "povere" di Sierra Vista i voti per approvare il budget override di 3 anni fa erano la maggioranza, e nelle zone piu' ricche , i voti erano stati inferiori... questo perche' le persone "povere" (termine sbagliato, but bear with me) valutano l'educazione piu' di quelle "ricche"...

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  6. mi accodo ai complimenti: il post è meglio di 10 libri sull'educazione USA! brava!!

    ho sempre nutrito forti dubbi sulla "democrazia" del multiple choice, ma purtroppo (?) anche qui da noi stanno prendendo piede..
    certo per noi insegnanti è persino più facile correggere, ed il margine di opinione personale è ridotto all'osso.. però sono un po' anonimi ed è difficile che emerga il top, ad ogni livello...

    For what concerns extra credits, beh il sistema è buono, assolutamente, e forse è per questo che poi i veri pezzi da 90 ce la fanno ad emergere, mentre la massa resta un po' ignorantella...

    bye mom

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  7. forse in italia l'unico posto dove ancora si prema il MERITO è la scuola pubblica. Infatti ora daranno più finanziamenti alle scuole private, dove notoriamente ce ne sono molte in cui basta che paghi e passi (chissà perchè ci finiscono tutti quelli bocciati agli istituti pubblici...).

    ho la vaga impressione che la scuola sia a picco ovunque nel mondo...

    Zion

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  8. interessante post e ancora più interessante dialogare sulla scuola.
    In Italia ci sono molti problemi e il governo di oggi proprio non ha le capacità per affrontarli.
    si discutono di sciochezze e non si cambia nulla.
    A proposito di Samantha tempo fa lessi che l film Juno era stato usato come materiale didattico per affrontare il problema delle adolescenti incinta.
    la scuola americana la vedo più orientata verso il futuro, quella italiana è sempre tre passi indietro

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  9. Sorry Moky, non ho resistito ed ho preso il tuo "incubo" come pretesto per un post...

    porta pazienza ;-)

    Enjoy!
    JJ

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  10. A me pare che la scuola italiana, soprattutto all'inizio, dia di piu'. I bambini imparano molte piu' cose e credo imparino meglio a rapportarsi fra di loro, visto che non ci sono distinzioni per "i migliori" che fanno classi avanzate. Poi man mano, tutto ri rovescia fino a giungere all';universita' che in Italia definirei un po' troppo teorica e poco pratica.
    PS: la foto (e l'esperienza) di tuo figlio con la bimba robot mi fa tenerezza e simpatia. E poi e' troppo figo!:DD
    PPS: da brava trekkie, credo avrei studiato il Klingon per la borsa di studio. E poi...non si sa mai, potrebbe tornare utile in futuro!!:DDDD

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  11. Appena ho finito di leggere mi è venuta una gran voglia di fare le valigie ;-)

    Bellissimo post

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  12. Io insisto sul fatto che la scuola migliore sia la nostra, quella italiana... Ovviamente, poi, ci sono le eccezioni...

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  13. Si, molto meglio la scuola italiana, anche se fanno di tutto per rovinarla..anno dopo anno... :-(((

    Un abbraccio ......

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  14. Cara Moky, sono Giulia e scrivo dalla California. Ho letto qualche post del mio blog e mi sono piaciuti molto :)
    Studio in una delle UC, il mio ragazzo (fidanzato, whatever) e' americano e quindi attraverso le sue cuginette etc sono entrata in contatto con il mondo della scuola americano. Beh io l'ho gia' detto chiaro e tondo: se avremo dei figli si torna in Europa! Voglio che i miei figli sperimentino la paura pre-interrogazione, capiscano che studiare e' duro e non tutto viene facile. Non e' che basta che fai qualcosa e allora passi! Voglio che si rendano conto che qualche volta anche se hai studiato ma il prof ha la luna storta ti becchi un bel 4 e non si discute. E' la vita. La scuola italiana purtroppo non premia, non ha i soldi e la mentalita' per tutte quelle belle materie pratiche che ci sono qui, ma se non altro a me ha insegnato a vivere. Per quanto riguarda l'universita', io studio per il PhD e facendo da assistente ai cori vedo questi studenti undergraduate fare domande cosi' sciocche che io onestamente mi sarei vergognata a farle in Italia. E l'university dove studio e'pure una di quelle buone!! E poi, vorrei far notare che la maggioranza degli studenti di PhD e' composta da ragazzi stranieri: nel mio lab, su 12 studenti, gli americani sono solo 3! Sara' un caso?
    Ci sono tante cose che ammiro degli USA, i servizi che ci sono in queste universita' sono fantastici e sarebbe bellissimo se in italia avessimo tutti questi laboratori etc. Io mi sento fortunata perche; ho preso le cose positive da entrambi i posti -Italia e USA- e vorrei lo stesso per i miei figli. Anche se, ora che avro' dei figli e saranno in eta' scolare, chissa come sara' ridotta male la scuola italiana! :( sob!
    Un grande in bocca al lupo Moky, io ti seguiro' spesso d'ora in poi, e magari chissa' che non apra un blog pure io! :) Un bacio!

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  15. D'accordo su tutto quello che dici.
    Grazie per aver creduto in me e non avermi dato della pazza!!!
    Complimenti a Chris per essere stato intelligente, fortunata la ragazza che lo sposa. Molti meriti vanno anche alla mamma con apertura mentale, ci capiamo?
    Alina ha vinto un contest con il testo di una canzone scritta da lei e le hanno offerto una scholarship all'universita' si Coeur D'Alene....
    Sono troppo contenta.
    Bacini a tutti

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  16. Per me le superiori dei bambini sono davvero una fonte di preoccupazione. In effetti parlando con amici ed altri italiani la qualita' e' a volte veramente bassa. Molti americani mi confessano che hanno iniziato a studire per la prima volta al college , e questo non mi piace

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  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  18. Per Tutti:

    devo ammettere che anche per me, la scuola italiana in generale, dal punto di vista culturale e di istruzione generale, e' piu' completa. Moltissimi studenti italiani hanno una conoscenza piu' approfondita in materie quali letteratura, filosofia, geografia... Infatti, anche mio marito, ingegnere elettronico, con master in ingegneria al NJIT (quindi non l'ultima universita' tecnologica) mi dice sempre che io so molte piu' cose di lui... e io l'universita' non l'ho fatta. Se gli chiedete qualcosa che riguarda i filosofi greci o la letteratura americana, non avrete una risposta, pero' se volete avere un ingegnere con esperienza nel campo radars, jammers, interferenze elettromagnetiche, etc (il suo lavoro), allora lui e' l'esperto. Da un punto di vista tecnico, chissenefrega, no?

    Esistono americani che sono culturalmente comparabili agli italiani, e sono quelli che per un interesse personale leggono, sono curiosi, etc. Insomma, anche in Italia non sono mica tutti intelligenti e preparati come i 2 Fabii che mi leggono, no? :) Se ad esempio uno dovesse basare l'indice culturale generale italiano sulle interviste fatte, chesso', ai calciatori, diciamo ad esempio Totti, allora l'Italia farebbe un po' la sua bella figura di ignorante pure lei. La scuola insegna alle masse, le masse sono per definizione, un miscuglio: c'e' chi il cervello ce l'ha, lo sa e lo usa, e c'e' chi non capisce bene cosa farsene. Per questo motivo io, fatti tutti i conti, accetto la scuola americana come un compromesso, dove la scuola fara' la sua parte, bene o male, e io come genitore, cerchero' di compensare le varie piu' o meno enormi, lacune. Io continuo a sostenere che e' parte dell'interesse individuale... cacchio, io mi sono sparata il liceo classico, mi sono spaccata la testa cercando di imparare date, nomi, teorie, teoremi, dipinti, autori, lingue morte... quello che uso ora, a 42 anni, sono le cose che mi hanno interessato personalmente, vuoi perche' c'era un professore particolarmente in gamba, o un argomento che mi piaceva... il resto ... POOF, sparito!

    Per esemplificare quello che sto cercando, malamente, di dire, porto i miei figli come esempio: Chris, il primogenito, credo sia di intelligenza media. Non capisce un piffero di matematica (a differenza del padre), ma e' un genio nei videogiochi (ma li' le borse di studio sono agognate da milioni di ragazzini...); in altre parole, e' il perfetto scansafatiche per tutto cio' che ha a che fare con lo studio, tanto che per farlo leggere qualcosa devo puntargli una pistola alla tempia (figurativamente) A scuola si barcamena, molte "B", qualche "A" (in physical education...e te pareva!)... gli ho chiesto stamattina cosa stanno studiando in scienze... non si ricorda... 'azzolina!!

    Emily e Vivian, stesso patrimonio genetico, scrivono da quando avevano 3 anni, Emily appunto fa parte del Discovery Program (una volta alla settimana fanno una giornata di istruzione particolare, piu' challenging, in una scuola diversa), Vivian scrive libri da quando aveva 4 anni, la maestra mi ha scritto un email dicendomi che e' "an exceptional student"... stesso padre e stessa madre... stesse scuole. La differenza sta nello studente. Ci sono quelli che si interessano e quelli che se ne sbattono, sempre e comunque.

    Insomma, culturalmente parlando, la scuola Italiana stravince. Ma non per questo io porterei i miei figli in Italia a studiare: sai cosa te ne fai di conoscere tutte le poesie del Leopardi quando, al momento del dunque, di trovare un posto di lavoro, vieni snobbato per chi invece della cultura, ha conoscenza approfondita del cugino del nipote dell'assessore tal dei tali... vedete, mi ci sono voluti 15 in America, ma la parte della cultura italiana del "e' chi conosci non cosa sai" l'ho finalmente buttata via. Sai cosa te ne fai del sapere chi era Nietzsche quando non riesci a trovare un lavoro stabile.... io preferisco meno cultura e piu' possibilita'... almeno per i miei bambini. Poi comunque, stara' a loro scegliere se approfondire o meno certe conoscenze. Il mio desiderio per loro e' sempre stato di:
    realizzare il loro sogno, qualunque esso sia, e di vivere felici, per quanto possibile(in questo, mi rendo conto di essere ormai molto americanizzata), e senza un buon lavoro e' difficile vivere felici. Le ingiustizie purtoppo le conoscono benissimo anche senza avere interrogazioni con prefessori inaciditi... soprattutto perche' noi siamo tra quei pochi genitori che non difendiamo i figli, a scuola...
    Ciao Giulia e benvenuta!! Vedrai, tutti i bei propositi che fai adesso, i miei figli non faranno cosi', faranno cosa', verranno scordati il giorno che diventerai mamma!! Comunque farsi dei propositi va sempre bene, ma bisogna rimanere flessibili....

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  19. non so se è più interessante il post o la valanga di commenti!!! questo blog sta diventando un vero crocevia di punti di vista che stimolano davvero a pensare!!!

    fantastico :)

    Zion

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  20. Mi fan sorridere gli Italiani patrioti... In Italia la scuola funziona meglio?C'è più cultura?Ma state scherzando?O millantate di vivere in USA o parlate per sentito dire...In Italia tutta questa cultura,non l'ho mai vista..è pieno di ragazzi che arrivano a 18anni che scrivono senza accenti e doppie e che non sanno parlare che in dialetto.

    Le scuole cascano a pezzi e la cultura mafiosa (oh si, ammettiamolo che italia-mafia non è un luogo comune) fa si che vengano date cattedre a professori che non sono laureati per la tale materia (esperienza personale: mia prof di inglese al liceo, mai laureata ne diplomata in lingue "ragazzi impareremo insieme" e non è l'unico caso).
    Per non parlare delle scuole che cadono a pezzi.
    In italia siamo indietro ANNI LUCE con il sistema scolastico e il fatto che invece lo si promuova fa venire i brividi...e mi da la conferma che in Italia non cambierà mai nulla....

    Abito in USA da 10 anni, e sono felicissima di essere scappata da un paese che andava verso lo sfacelo... e non voglio divagare, qui si parla di scuola..anche perchè altrimenti starei a scrivere per giorni....

    La scuola in USA è una scuola con tutti i crismi, viene presa seriamente ogni singola materia, ci sono laboratori di tutto (non come in italia che è già tanto se ci sono i gessi per la lavagna) e addirittura lo sport viene preso seriamente.

    Ci sarebbe tanto da dire...ma tanto davvero...fidatevi, l'America è un altro mondo e 1000 volte migliore dell'Italia, anche sul tema lavoro e stipendi..inoltre non c'è la mentalità del fregare a tutti i costi, e dell'invidia... ma questa è un'altra storia.

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  21. ciao sono una mamma che per seguire suo marito ha abbandonato l'italia per managua nicaragua con un bimbo di 4 anni e aldilà di tutti i tipi di disagi la mia paura più grande è che lui ora frequenta un collegio bilingue spagnolo inglese con metodod montessori e vorrei sapere se ritornando in italia facendo la terza elemetare avrà seri problemi di rinserimento visto che mi accennano che la preparazione europea e italiana è di gran lunga superiore a quella americana almeno per i primi anni di scuola
    a

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  22. cari esperti, volevo chiedervi una cosa. E' vero che dopo i 4 anni di High School non si puo' accedere alle universita' italiane?

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Sono passati 5 anni dal mio ultimo post. Settantadue mesi traboccanti di cambiamenti profondi, sociali e personali, cambiamenti cosi radical...