giovedì 26 gennaio 2012

Pampered Chef: non sono uno chef, ma viziami lo stesso!

Ieri sera sono andata ad un "Pampered Chef ("Lo Chef Viziato") Party" a casa di un'amica, uno dei tanti tipi di party di vendita che ogni brava americana si trova a frequentare (e la "frequenza" dipende dalla quantita' e qualita' delle amiche) un po' per obbligo e un po', come nel mio caso, perche' sono la scusa perfetta per mollare i figli a casa ed "uscire" con le amiche, senza sensi di colpa, o almeno con sensi di colpa inferiori al solito .

Il primo party cui abbia mai partecipato negli US e' stato proprio uno di Pampered Chef nel 1994, quando ancora vivevo in California, a casa di una vicina che aveva appena iniziato a "vendere" i prodotti di questa ditta. Da allora almeno una volta all'anno partecipo o organizzo un party di PC per aggiungere alla collezione di gadgets da cucina: tra i miei preferiti la pressa per l'aglio, che schiaccia l'aglio benissimo ed e' quasi autopulente; le coppettine di vetro da 3/4 di cup, con coperchietti di plastica, perfette per contenere gli ingredienti da mettere in padella al momento giusto; il cestello per le verdure da mettere sul bbq per grigliarle senza bruciarle (o "perderle" nel grill!); la pietra per fare la pizza al forno bella croccante senza aggiungere olio, che e' cosi' stagionata che e' ormai nera!

I party in casa per "vendere" prodotti sono una tradizione americana che risale agli anni '30, quando aziende come StanHome e Tupperware passarono dalla vendita tradizionale "porta-a-porta" a quella fatta in party, appunto, organizzati da una padrona di casa che, per il "fastidio" di invitare amiche e conoscenti a casa e provvedere magari a un leggero rinfresco, avrebbe ricevuto una sorta di "commissione" basata sulle vendite, generate al party,  da utilizzare verso i prodotti che avrebbe comprato a sua volta. Un sistema semplice ed ingegnoso, che garantiva di raggiungere in un solo colpo la stessa audience che un venditore avrebbe potuto raggiungere forse in un paio di giorni di scarpinare e bussare a porte.
Il sistema e' cosi' ben architettato che e' stato "copiato" da decine di altre societa' di vendita diretta nel corso dei decenni, e che lo usano tutt'oggi, anche se devo dire, non con i risultati avuti nel secolo scorso: la maggiore indipendenza delle donne, che non sono piu' "relegate" in casa ma hanno la possibilita' di provare e comprare indipendentemente prodotti in centinaia di negozi e venditori diversi, e l'avvento di ebay, craig's list, ed altri metodi piu' tecnologicamente avanzati di vendita, ha ovviamente tarpato le ali alle vendite delle societa' che utilizzano "direct selling, ma in qualche modo continuano a sopravvivere proprio perche' offrono non solo la "prova-assaggio" ma anche quell'elemento sociale e di "divertimento con amici" che comprare da sole o online non puo' dare.

Nonostante l'economia stagnante se non nella fogna, le aziende di direct selling sono quindi ancora vive e vegete in America, ad esempio sono conosciute anche in Italia Tupperware e Avon (che pero' non utilizza il "party" per vendere), ma ce ne sono centinaia qui che vendono di tutto, ve ne elenco alcune di quelle dei cui party ho participato, ad esempio Mary Kay (che vende cosmetici,  dove ho anche fatto la parte di consultant  per circa 3 anni... racontero' i dettagli un giorno, forse!!), Partylite e Gold Canyon (vendono candele e tutto cio' che e' associato ad esse), Premier Designs e Silpada (bigiotteria), Discovery Toys (giocattoli  e giochi educativi), Usborne Books (libri per bambini), Creative Memories (tutto cio' che serve per creare album di foto creativi), Longaberger (cesti di legno e ceramiche), per non parlare dei "bags party" dove puoi comprare "knock-offs", cioe' patacche di borse di marca, e dipende dal fornitore, spesso fatte benissimo, ma il tutto assolutamente illegale (quando ho organizzato uno di questi party a casa mia, non ho invitato un paio di amiche i cui mariti erano nella polizia....), oppure i "sex toys" party, non ho bisogno di spiegare cosa si puo' comprare e infine, e qui bisogna benedire lo spirito imprenditoriale di alcune persone, gli "psychic party", dove le persone vengono invitate per una serata con amici, rinfresco, risate e la possibilita', per una trentina di dollari, di farsi dire il futuro da una veggente (il tutto in un'altra stanza, ovviamente!)....
No, non mi sono fatta predire il futuro!! NO! Non ho comprato nessun sex toy (non ne ho bisogno...) Sono andata per la compagnia!!!
Quasi tutte le persone coinvolte in queste attivita' "imprenditoriali" sono donne tra i 25 e 45 anni,  spesso "stay-at-home-mom", ma non sempre, che sperano di riuscire ad arrotondare l'introito famigliare con un minimo investimento in tempo e denaro. Inutile dire che entrambe le aspettative vengono completamente negate, ma e' divertente parteciparvi... come cliente!

Cosa vende Pampered Chef? Lo si puo' dedurre dal nome, oggetti e strumenti utili a chi, come dice uno dei loro slogan,  "mangia o ha una cucina". Non  uno chef vero e proprio o nemmeno necessariamente una persona che ami cucinare, anzi PC "preferisce" come audience proprio persone che non sanno cucinare o che hanno poco tempo per farlo, perche' molti dei gadget che vende sono disegnati per rendere il preparare gli ingredienti ed assemblare un pasto "fatto in casa" piu' facile e veloce, e anche divertente, ma che spesso sono per i "professionisti dei fornelli" a tutti gli effetti ridondanti. 

Ad un party per Pampered Chef, la "hostess" e le amiche invitate (ed amici, infatti ad un "mio " party erano ovviamente presente J e il marito di un'amica che si destreggia in cucina) assistono ad un mini-show dove la "consulente" che rappresenta PC prepara un piatto, scelto da lei e dalla hostess, in pochi minuti e ovviamente utilizzando vari gadget di cui fa una dimostrazione. Alla fine si mangia il piatto preparato e chi vuole ordinare qualcosa dal catalogo, lo fa.

Ieri sera ovviamente non ho assaggiato il piatto preparato, una sorta di pasta con pollo e mascarpone, anche se devo dire che avevano offerto di lasciare una porzione senza pollo per me, ma quando ho spiegato che avrebbero dovuto lasciare fuori anche il mascarpone e il brodo di pollo, abbiamo concordato che era meglio se avessero preparato il piatto come da ricetta visto che io comunque avevo mangiato prima di uscire di casa (tanto ormai sono abituata a situazioni simili), MA ho finito per spendere $60, anche se inzialmente il mio budget era di $20.... probabilmente a causa della "hard lemonade" che e' stata preparata anch'essa usando i vari "cosi" da cucina e dove, oltre alla limonata, allo sciroppo semplice e alle fragole a pezzetti, era stata aggiunta non poca vodka!! Yippeee!! Ovviamente, siccome eravamo tutte donne "di una certa eta' " con figli e vite piu' o meno apertamente patetiche, si rideva su argomenti irripetibili... insomma, una bella e divertente serata.

Mi ci voleva.

Con Nancy (la hostess) e Colleen (la consultant).
Se vi interessa, questo e' il sito di Colleen, dove potete vedere tutta la collezione di attrezzi da cucina!

5 commenti:

  1. Ah che ricordi! anche il mio primo party è stato "pampered chef" e prepararono delle ricette buonissime! poi sono stata ad uno di "Silpada".
    qui nella mia zona ora va molto organizzare presentazioni per il "Bimby" una macchina che sembra far tutto in cucina...ma porca miseria costa più di €1000 :(

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  2. Se partecipassi ad una di queste serate ne uscirei indebitata. Come resistere ad set di pirofile , al dosa-spezie, o al set in bamboo????

    Dee

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  3. @Silvia: anche tu un'altra fan di PC!! Il Bimby me lo ha "spiegato" Aelys, che scriveva anche lei un bel blog da emigrata, e mi ha detto che posso trovarlo in Canada... ma mio marito mi ha vietato l'acquisto... proprio per il prezzo esagerato!! Pero. pare davvero che faccia tutto in cucina... se magari pulisse anche i piatti, e scopasse le piastrelle...

    @ Dee: davvero!!!! ... in retrospettiva, $60 sono niente!! Sono stata proprio abbottonata!! Le pentole, i coltelli, le pirofile in cotto... infatti PC e' popolare con le neo-spose che spesso ci fanno la lista nozze!! Se poi ci metti la vodka e le risate...

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  4. Been there , done that!!!
    Anche io vado, compro e mi diverto un po'.
    PC piace tantissimo anche a me, cosi' come Longaberger...io adoro i cestini.
    Non ho mai avuto voglia di farlo io pero'.
    Bacini

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  5. @Koala: anche a me piacciono i cesti di Longaberger, ma avrei paura di rovinarli... Ma hai paura di fare i party o vendere? Perche' i party sono divertenti da organizzare, invece sconsiglio caldamente il diventare una consultant, a meno che tu non voglia comprare i rpodotti scontati... si perdono un sacco di soldi e capelli dallo stress!! :)

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