mercoledì 26 settembre 2012

La tovaglia e lo snobismo italiano

Premetto che, prima di Moky's blog, durante i primi 16 anni della mia vita qui non ho mai conosciuto nessun italiano d'Italia, e ancora oggi l'unica italiana che ho conosciuto (a Sierra Vista nel 2009), e' tornata in Italia e le poche altre che ho incontrato quaggiu' (circa 5, quasi tutte mogli o ex-mogli di soldati americani), dopo il primo contatto casuale, non si sono piu' fatte sentire. Delle tante conclusioni possibili,  ho sempre pensato che le piu' probabili siano queste 3:

  • emano un odore spiacevole che non avverto personalmente ma che evidentemente spaventa chi mi si avvicina (mi puzza l'alito? mah.)
  • dico inconsapevolmente qualcosa di offensivo oppure sono proprio antipatica (possibilissimo, e credo che alla fine di questo post potrei esserlo ancora di piu'!)
  • ho trascorso cosi' tanti anni vivendo per necessita' senza amicizie italiane "locali", che trasmetto la sensazione di non essere interessata a fare comunella solo perche' proveniamo dallo stesso paese
Grazie a questo blog ho invece conosciuto, la maggioranza virtualmente ed alcuni di persona, tanti italiani in diaspora, tra cui diversi qui negli US: anche se sicuramente la scintilla iniziale che ha dato inizio a queste amicizie blogghifere e' stata quella della comune patria d'origine, sono convinta che se l'unica connessione valida fosse stata solo l'Italia, avrei perso l'interesse in 3 secondi.

Allora si', galeotto fu questo blog, perche' grazie ad esso ho avuto la possibilita' di aprire la porta di casa e  stringere la mano, spesso solo virtuale, a tante persone interessanti! Molte sono arrivate a questo blog per prime, altre ci sono arrivate per interposta persona (o sorella, vero Letizia?), altre ancora le ho visitate io per prima, grazie allo "sport" del "saltablog": balzare di blog in blog attraverso i commenti e' un'attivita' stimolante, ma un passatempo anche pericoloso, per la sua forte similitudine alla roulette russa, visto che non sai mai se incontrerai un blog leggibile e continuerai a vivere, oppure se ti troverai a doverti chiudere forzatamente la bocca, rimasta aperta dopo la lettura di parole senza senso. Peggio di un proiettile nel cervello.
I blog che frequento con la costanza determinata dal tempo che ho, sono tutti stimolanti, interessanti, divertenti, istruttivi e mi danno sempre, anche quando mi trovano in disaccordo, uno spunto per riflettere, per approfondire le mie opinioni.

Poi ogni tanto ti imbatti casualmente in un blog qualunque, e sfortuna vuole che il primo post che ti capita di leggere diventa automaticamente l'ultimo, a causa della vacuita' delle considerazioni espresse e della sensazione di incredulita' che ti lascia : per darvi una descrizione piu' accurata,  immaginatemi con la fronte aggrottata, gli occhi puntati in altro, e la bocca che pronuncia, senza che esca nessun suono dalla gola, "REALLY?"

Un momento "REALLY?" mi e' capitato qualche settimana o mese fa (il tempo lo scandisco solo in relazione ai compleanni, e sinceramente non riesco a ricordarmi se questo incontro e' stato prima o dopo il mio compleanno...), ma comunque penso nel 2012.

Scusate la vaghezza, ma davvero non ricordo tutti i dettagli: sapendo, dal tipo di commento, che il blog era scritto da una espatriata recentemente in America, ero gia' un po' prevenuta, perche' spesso -non sempre, eh?-  li trovo noiosi per la ripetitivita' (almeno per me) e la banalita' (sempre una mia sensazione personale). Devo esere sincera, quante volte una persona puo' leggere del modo ridicolo in cui gli americani pronunciano "mozzarella" e "bruschetta" e "cappuccino"? (E a pensarci un po' bene,  abbiamo mai considerato come noi italiani pronunciamo parole semplicissime come "weekend" oppure "business" o "gossip"? Ma gli americani o gli inglesi che vivono in Italia si fanno 4 risate per come pronunciamo le parole inglesi, oppure e' solo una snobberia degli italiani che vengono/vivono qui? Non saprei rispondere...)

Mi trovo in questo blog e inizio a leggere; l'intero post e' finito nel dimenticatoio, ma il succo mi e' rimasto impresso per la sua completa assurdita': parlando di vicini o amici (americani) che quando si siedono a tavola a mangiare (quando non si trovano a mangiare in piedi) non usano mai la tovaglia, tutt'al piu' solo le misere tovagliette, la persona che scrive si auto-inneggia perche' lei, la tovaglia, la usa sempre e per questo, ecco la sostanza del post, gli americani sono degli incivili, a tavola in primis, e la mancanza della cultura della tovaglia ne e' la dimostrazione.

"REALLY?"

Poteva scrivere di come mangiano male gli americani, come sono grassi, come sono superficiali, come sono bacchettoni, non studiano a scuola come gli italiani... avrei valutato la provenienza del messaggio e l'avrei considerato solo il solito post dell'italiano all'estero, scombussolato perche' da Starbucks non gli sanno fare l'espresso come al bar sotto casa, e avrei acccantonato questo post assieme a tutte le idee lette e stralette, tutte le banalita' e gli stereotipi che si basano su un'osservazione sommaria da neo-emigrato e che non tengono in nessun conto di fattori fondamentali, come ad esempio la politica del lobbysmo nell'industria alimentare che ha abbassato, grazie a sussidi multimiliardari alle industrie della carne e dei latticini distribuiti per decenni dal governo federale, il prezzo di carne e formaggio appunto a livelli forse pre-seconda guerra,  di fatto rendendoli l'unico cibo che si puo' permettere chi guadagna poco o niente (anche secondo Romney, il 47% degli americani).

Ma la Tovaglia, quella no, non l'avrei mai immaginato. La Tovaglia, come simbolo della superiorita' degli italiani. La Tovaglia, come segno di una civilta' di cui noi italiani siamo ormai rimasti i soli paladini e protettori...
I placemats, le tovagliette, altro non sono che delle Tovaglie-wannabe, dei sostituti patetici, quando vengono usate,  perche' si', questi americani a volte mangiano sulla tavola senza niente che separi il tavolo dai piatti, posate e bicchieri!!! Oddio!
Che incivili! Americani ignoranti e senza creanza.

"REALLY?"

Ancora piu' interessante e' stato leggere i commenti: c'era quello di chi l'America l'ha visitata una volta, da turista italiano (immaginatevi!), non e' mai manco entrato nella casa di una famiglia americana e conferma che si', e' vero gli americani sono incivili; c'era il commento di chi l'America la odia non vi ha mai messo piede e si rallegrava di ricevere la conferma che gli americani sono incivili ed ignoranti; c'era il commento di chi in America ci vive, ma soffre di nostalgia ed insoddisfazione, e conferma che si', vivere come gli americani e' un gradino sopra gli animali, e che loro la tovaglia la usano anche quando bevono il cappuccino, che si fanno al mattino perche' qui non sanno nemmeno pronunciarlo correttamente, e come si fa a vivere senza bidè, 'sti zozzoni di americani...

"REALLY?"

E scusate se mi incazzo un po'. Perche' io sono una di quegli americani che la tovaglia la usa a Thanksgiving e a Natale, sono una di quegli americani incivili che per anni non usava nemmeno le tovagliette ma che era felice di essere riuscita a preparare qualcosa di decente da mangiare per la famiglia, nonostante i tanti impegni della giornata; sono una di quegli americani che se ne sbatte delle formalita' e che apprezza la sostanza, che dopo tanti anni in America ha finalmente imparato a rispettare le tradizioni, e spesso apprezzare i salti nel futuro, di altre persone e culture, che ha finalmente perso lo snobismo italiano che ti impedisce di apprezzare la diversita' e magari imparare qualcosa di nuovo (garantisco che il cibo ha lo stesso sapore, con o senza tovaglia!) Mi direte che gli occhi hanno il loro ruolo quando si mangia, ma e' una teoria che smantello facilmente perche', da vegan, mi fanno completamente schifo, mi fanno rivoltare piatti che per altri sarebbero l'apice gastronomico di estetica,  ma che per me rappresentano solo la sofferenza di un altro essere e un contributo all'indurimento del mio endotelio.
Vado a mangiare a casa da amici per la compagnia primo, per il cibo secondo. Della tovaglia me ne sbatto!

Anni fa, ad uno dei primi La Leche League meeting cui ho partecipato, mi ricordo ancora una delle leader che disse, ad una neo-mamma preoccupata perche' non riusciva piu' a pulire la casa come faceva prima, che aveva polvere dappertutto... "Put people before things", le persone vengono prima delle cose.

Utilizzare la Tovaglia a cena ha per me lo stesso valore di usare un reggiseno push-up: fara' anche una bella scena da lontano, ma se la sostanza e' scarsa, chi "assaggia il prodotto" alla fine se ne accorge!

p.s.: Non ho assolutamente niente contro l'uso di tovaglie, tovagliette, tovaglioli di stoffa (io uso quelli di carta) e tutti gli altri imbellimenti e decorazioni. Mi scoccia vederla usata come elemento discriminante contro un'intera popolazione...

40 commenti:

  1. Io non credo sia "snobismo", cedo sia un ben più semplice e penoso "provincialismo".

    Un po' come quelli che "come cucina mia mamma non cucina nessun altro" oppure "ah ma la cucina italiana mille volte meglio, niente a che vedere con le altre" ma poi non ha mai assaggiato niente di diverso!

    Il fatto è che noi italiani simo irrimediabilmente provinciali, lo dimostra l'approssimativa conoscenza delle lingue straniere, il fatto che quando andiamo in vacanza vogliamo il "villaggio italiano, con guida italiana e cucina idem"... quando magari potremmo spendere la metà e godere il doppio usando hotel e ristoranti locali...

    Dai non te la prendere... ;-)

    ---Alex

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alex, vedi cosa hai scatenato?? ;-)

      Comunque mi trovi d'accordo: si tratta di provincialismo, ma di quello snob! Chi vive in un paese diverso da quello di nascita/crescita e considera certe abitudini del paese di provenienza come fossero il Vangelo, forse dovrebbe tornare a casa. E di sicuro quello che che ho pensato di una nipote di mio marito, quando era venuta in Italia per il nostro matrimonio ("sponsorizzata" al 100% da mio suocero) e si era lamentata di tutto: cibo, persone, monumenti... : se non sei maturo abbastanza per riconoscere che "non sei a casa", allora non dovresti lasciare i tuoi confini!

      Elimina
  2. Credo sia la prima volta che ti lascio un commento...sono una tua lettrice silenziosa...
    Mi piace tantissimo la tua schiettezza e quello che hai messo in evidenza è in effetti il solito provincialismo italiano, sob!
    Mia sorella vive negli Stati Uniti da qualche anno e anche lei mi fa notare spesso questa cosa, come vedi non sei la sola ad essersene resa conto!
    Tu a differenza di certe persone dimostri di avere una mente aperta e questo ti rende una persona veramente libera!
    A presto, Verdiana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie del commento, Verdiana!

      Anche il mio e' stato un "viaggio" di diversi anni dove ho scoperto che l'Italia non si trova al centro dell'universo, e mi imbatto in molticche fanno finta di vivere una vita cosmopolita, ma che alla fine sono sempre ancorati proprio a questo provincialismo!.
      Per me forse e' l'ooposto: parafrasando Dalla, ormai per me l'Italia e' lontana, dall'altra parte della luna...

      Sono sempre un "lavoro in corso"... :)

      Elimina
  3. Grande post!!!! Grande Moky! Evviva i placemats, li adoro, ne ho una collezione (mi sa che tra un po' esco io di casa...)
    Quoto in pieno anche AD Blues e sottolineo, a gran voce, il provincialismo degli italiani, ehm di noi italiani! Quando sono in un paese nuovo, non voglio sentir parlare nè di espresso, di pasta, di nulla che evochi l'Italia.
    Anzi, mi considero una drogata dei sapori (vegan) del posto, dei profumi, degli usi!
    E in Giappone mangiavo la miso soupe a colazione, il riso con le alghe. E ricordo, in un ristorante, nel tavolo accanto al nostro, c'erano due italiani che hanno chiesto forchetta e coltello per mangiare il sughi..... Mi sono vergognata di essere italiana.
    E trovo insopportabili quelli che parlano di USA liberticida e inneggiano Cuba.......
    PS Sto finendo anche lo spike.... :-)
    PS2 Condivido il post su FB

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Titti, tu poi che hai viaggiato in lungo e in largo, hai probabilmente una lunga lista di "incontri" (o scontri) con gli italiani (provinciali) all'estero! Ti ricordi quando mi raccontavi di quelle due a NYC che parlavano del gelato da $1000??!!

      Lasciare la propria "comfort zone", la zona conforto che e' il proprio paese ed andarsene in un paese diverso, per lavoro (permanente) o in vacanza, ed aspettarsi di trovare l'Italia e' un'assurdita' che faccio fatica a capire!

      Elimina
  4. Carisisma come sai sono d'accordo su quello che dici, ne abbiamo parlato, molti di noi vengono negli USA e non vedono soltanto i lati negativi, mentre altri si sentono anche migliori dopo avere assorbito alcuni dei bellissimi aspetti degli americani, quali per esempio non usare la tovaglia, o usarla e sentirsi fare mille complimenti sinceri sulla sofisticatezza di noi italiane. Io mi sento una persona migliore grazie a questo paese cosi' generoso! Baci Letizia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, Letizia! Se vuoi usare la tovaglia (che comunque apprezzo), puoi farlo. Se non vuoi usarla, nessuno dovrebbe esserne sconcertato ne' scandalizzato.

      Come tu ben sai, io sono felice se al mattino J e i figli hanno mutande pulite da indossare... la tovaglia e' in fondo alla mia lista di priorita'... :D

      Elimina
  5. Ditto! Non c'e' bisogno di aggiungere altro :)

    Dora

    RispondiElimina
  6. ...
    No comment... da buona italiana preferisco una tavola ben apparecchiata.. tovaglia o tovagliette fa lo stesso.. certo è che sedersi intorno ad un tavolo con tante belle buste di plastica, riscaldare nel microonde, innaffiarle di ketchup e coca cola non è la mia provincialismo cultura ... ma mi spiegate perché la uppper class americana ama così tanto le provinciali abitudini della provinciale Italia?.
    God bless America!



    RispondiElimina
    Risposte
    1. USA 2012, vorrei risponderti, ma lascio fare a Moky che è più brava.

      Io mi ritrovo molto nelle tue parole. Mi incazzo molto quando i miei amici italiani fanno commenti del genere, specialmente non avendo mai vissuto in America. Anch'io sono quella della tovaglia a Thanksgiving e Natale, solo se ho ospiti, poi. Ti dirò di più, tutti gli altri giorni sai dove mangiamo io e Mike? sul divano, uso la scrivania per appoggiare il piatto, eventualmente. Non ho nè il tempo nè i soldi per fare la snob, e sono contenta così!

      Elimina
    2. Provincialismo è pensare di essere migliori degli altri...
      Spesso senza neppure provare a mettersi nelle scarpe degli altri.

      ---Alex

      Elimina
    3. USA2012, grazie del commento. Ti ho risposto nel post seguente. Spero di non averti fraintesa :)

      Elimina
    4. Eleonora, ecco ogni famiglia crea le proprie abitudini e tradizioni!! Non hai figli (yet...) ma lavori e studi... un giorno magari avrai i tempo e i soldi per comprare tovaglia e servizi abbinati... ora hai abbastanza sul tuo piatto (pun intended!)

      Elimina
  7. Con tutte le schifezze politiche che stanno succedendo in Italia ultimamente mi ritrovo spesso a desiderare di poter vivere in America, dove c'è un popolo fiero della propria patria.....me ne fregherebbe ben poco che non usano la tovaglia!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso che le porcherie in politica siano un male comune ed internazionale! La differenza, secondo me, e' che qui la gente se e' scontenta, fa' di tutto per cambiare, nel bene e nel male (guarda cosa stanno facendo adesso per non far rieleggere Obama).
      Quello che non capisco dell'Italia, ad esempio, e' la fila per comprare l'IPhone 5, quando tutti piangono miseria...

      Elimina
  8. che bel post! d'accordo con te al 100%

    io sono una persona molto pignola e ho sempre desiderato avere una bella casa piena di belle cose tutte linde e ordinate, poi col tempo ho capito che le "belle cose" non facevano davvero parte di me (= non me ne facevo nulla). ho cominciato a guardare oltre certe cose. mi sono ritrovata invitata a cena da amici e a tavola non c'era un bicchiere uguale all'altro. all'inizio ci facevo caso, poi ho capito che chissenefrega! confesso di essere stata anch'io una snob, ma ho smesso (credo e spero) :)
    con una figlia di quasi 5 mesi la mia casa non e' poi cosi' lustra (che te lo dico a fare!) ma sopravvivo. invito gente a casa mia nonostante non possegga "fine china dinnerware" e uso tovaglioli di carta. mi piacciono ancora le belle cose (tovaglie, bicchieri, etc.)? si', ma vivo bene anche senza e se devo scegliere tra il pavimeto piu' pulito del mondo o giocare un'ora in piu' con mia figlia scelgo la seconda opzione (anche se mi tocchera' trovare una soluzione alternativa prima che casa mia diventi un letamaio! ;) )

    (forse l'ho gia' scritto commentando un altro post, non ne sono certa) un giorno mi trovai invitata ad un pranzo con colleghi di mio marito quando vivevamo ancora a SD. tra loro c'era un uomo sui 40 dalla lunga barba bianca, sdentato, con indosso una t-shirt bianca, jeans e scarpe da tennis. mi stupii nel vedere questo tizio cosi' conciato a tavola in un ristorante frequentato da professionisti.
    bene, quell'uomo e' molto valido nel suo settore e negli usa questo e' cio' che conta, in italia lo guaderebbero come feci io la prima volta e forse non lo avrebbero mai assunto per il suo aspetto.
    (so che in certi posti anche l'abbigliamento conta, ma spero di aver reso il concetto)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai proprio ragione Mel. Anche per me avere i figli e' stata una rivelazione! E anche io faccio fatica a mantenere l'equilibrio... casa semi-pulita, bucato semi-fatto, gambe semi-depilate... insomma, I choose my battles!!!
      Hai reso benissimo il concetto: certo, in certi posti l'abbigliamento conta, come in certe occasioni la tovaglia, ma la sostanza risiede dentro la persona a prescindere dal vestito che indossa, cosi' come la sostanza di un pasto e' anzitutto quello che uno mangia, e poi comunque il clima e la compagnia!

      Elimina
  9. Il "sughi" era il sushi (eheheh, ho il Mac che mi fa italiche correzioni.......)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lasciamo stare auto-spell, Titti... che quando scrivo qualcosa in italiano e inglese mi corregge con delle parole...

      Elimina
  10. Spero che i post che ho scritto sul mio recente viaggio USA non ti abbiano fatto esclamare qualche "REALLY?"

    Saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dioniso, chissa' perche' i tuoi post non mi fanno pensare male... forse perche' so che sei un "illuminato"... Poi tu sei "obbligato" a venire qui per lavoro, no? Non hai scelto di venire a viverci, ne di venire in visita... Sei esente dai miei "really"...
      :)

      Elimina
    2. Ho già prenotato il mio prossimo viaggio: due settimane tra fine ottobre e inizi di novembre. Solo che penso potrò godermi solo lo scalo e il pernottamento finesettimanale a NYC. Per il resto sarò sottoposto ad una specie di campo di concentramento: un corso che comincia alle 8:30, termina alle 17 e poi ti dà 6 ore di compiti a casa. Il tutto per due settimane compresi sabato e domenica.
      Ad ogni modo, a me piace molto viaggiare, osservare e provare (se possibile) usi e costumi locali. Cerco di farlo il più possibile con spirito critico senza esaltare né screditare per partito preso.

      Saluti

      Elimina
    3. MA questo e' davvero un campo di concentramento!! Due settimane cosi' sembrano tratte dalla sceneggiatura di una ipotetica edizione tv di "Shawshank Redemption"!!!

      Elimina
  11. Ho 36 anni e sono qua da 14. Ho sempre viaggiato parecchio fin da piccola e ho sempre cercato di assorbire cio' che c'era di meglio in ogni cultura, cercando di rispettare regole e usanze ovunque mi trovassi e facendo del mio meglio per non dare mai nell'occhio.
    Detto cio' a me la tovaglia continua a piacere, la ritualita' del sedersi insieme a famiglia o amici per raccontarsi degli stralci di vita gioiendo di un cibo sano (e per quanto mi riguarda assoluamente vegan) e' una cosa che non andrebbe persa. Il tempo sembra mancare a tutti oggigiorno ma e' anche per questo che credo sia importante mantenere viva una tradizione che unisce e rafforza i legami. L'utilizzo della tovaglia non e' solo una questione estetica ma e' un modo di celebrare e di apprezzare chi ci sta intorno e chi ci onora sedendosi a tavola con noi.
    Giorgia VeganEdge

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giorgia, sono d'accordo, e non so sei hai letto il mio post seguente, ma ho cercato di rispondere che alla fine non parlavo della tovaglia come simbolo di benvenuto, di tradizione, di whatever... parlavo della mentalita' molto ristretta di chi utilizza la propria osservazione comunque limitata (per milioni di americani che non usano la tovaglia, ce ne sono milioni che ne avranno una collezione! O Walmart non le venderebbe...) di alcune famiglie per trarre una conclusione sulla cultura di una popolazione.

      Se mai dovessi venire a trovarmi di qua, cerchero' di usare l'unica tovaglia che ho, ma se per caso non la vedi, sappi che non e' per non apprezzo i miei ospiti... :)

      Elimina
  12. e brava Moky! sempre interessante saper vedere il mondo da un'altra prospettiva...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Gao!!! Urca, e' da mo' che non ti vengo a salutare dalle tue parti!! (ma manco da quasi tutti i miei blog-amici... Ho bisogno di un' assistente....

      Elimina
  13. Brava Moky, magari non sono d'accordo con tutto quello che dici (non sulla tovaglia, figurati!), però apprezzo la tua franchezza e soptattutto il tuo rifiuto della banalità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Silvia!! A volte invece mi sento proprio la regina del banale...

      Elimina
  14. uhm, diciamo che la presa di posizione del post a cui fai riferimento non e' "aperta verso nuove culture e modi di vivere" :-)
    io personalmente uso le tovagliette piccole perche' sono piu' pratiche e Little D non ci si aggrappa, ma quando ho persone a pranzo o a cena, mi piace tanto mettere una bella tovaglia e fare un bel tavolo con i piatti e le posate colorate ecc :-)
    e mi piace anche l'idea che a pranzo e a cena tutta la famiglia mangi seduta attorno allo stesso tavolo (parlando preferibilmente).... pero' certo non mi permetto di giudicare chi fa diversamente :-/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La mia opinione e' che, essendo cresciute tutte nello stesso paese, un paese comunque con tradizioni scolpite nel marmo (proprio), facciamo fatica a vedere che e' possibile vivere diversamente. Anche io cerco sempre di sedermi a tavola con tutti i figli, ma spesso manca uno (Chris), che e' ala lavoro, oppure, manca J, che e' in palestra... e va bene lo stesso. Cerco di trovare del tempo da passare con ognuno. Se tu non mi conoscessi e venissi a casa mia, forse ti spaventeresti dal casino e dal turbinio di eventi, progetti, appuntamenti, cose che succedono... e ho capito in questi 17 anni in cui sono madre, che ad essere inflessibili come genitore e come moglie, si rischia di impazzire. Something's gotta give. Ogni famiglia deve decidere le proprie priorita' e scegliere le battaglie che valgono la pena di essere combattute. E credimi, cio' che pensavo importante e definitivo 15 anni fa, non lo e' piu' oggi. Flessibilita', la parola chiave di essere genitori!

      Elimina
  15. io da italiana abitante in italy, da quando sono sposata non ho MAI
    usato una tovaglia solo tovagliette "americane", che poi la devo lavare troppo spesso.
    I LOVE USA
    luisa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Luisa, mi hai fatto ridere!! Infatti, io dovrei lavare la tovaglia 2 volte al giorno!! :)

      Elimina
  16. Che bel post!!
    Non sono mai stata in America, purtroppo... non sopporto i luoghi comuni e le prese di posizione senza senso... per quanto riguarda la tovaglia: io la uso sempre, alternandola a delle coloratissime tovagliette di materiale indefinito, ma, onestamente, me ne sbatto e, quando sono sola, mangio coi piatti direttamente sul tavolo.
    E mi ritengo civile. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fra, sono d'accordo!
      Pensa che di solito il venerdi' sera e' "family movie night" da noi (ora e' sempre piu' difficile trovare un film che soddisfi i gusti di tutti, ma solitamente se e' un film d'animazione va bene per tutti) e mangiamo nella "tv room", la sala con la tv: al buio, con gli altoparlanti a palla, i mini tavolini davanti e di solito pasta, che piace a tutti.
      Penso anche io di essere abbastanza civile e una mamma discreta!!

      Elimina
  17. ...
    veramente???
    °_°
    ma allora io sono una cavernicola!
    io non uso mai la tovaglia...e vivo in Italia. anzi, è già tanto che io non faccia mie le usanze di altri luoghi (esempio "a caso" la Cina) dove sputazzano sul tavolo quello che non viene mangiato. altro che tovaglia.
    ma puoi capire...

    RispondiElimina
  18. Sono allibita!!! E sono pienamente d'accordo con te, tovagliette e tovaglioli di carta compresi...
    Face it, noi siamo diverse, siamo tra due mondi e tolleriamo tutti e due. Io non mi permetterei mai di generalizzare come questi imbecilli.
    Abbiamo guardato "Forks over knives" e i due animali se ne fregano...Io continuo a ridurre la mia carne e animal products.
    Baci

    RispondiElimina
  19. Hai fatto bene a riproporre questo post, non l'avevo mai letto.
    Io uso sia tovaglia che tovagliette per non macchiare la tovaglia. C'è stato un gioorno che ho tolto la tovaglia e non volevo più usarla, ma ho il tavolo in marmo e sentivo freddo alle braccia ahahahahhahaah. Ora ho messo la tovaglia di plastica, che qualcuno oserà dire che è da incivili, ma a Miciomao piace dipingere il tavolo, quindi per proteggerlo.....
    E' solo una questione di tradizione. L'importante è che tovaglia o tovagliette o tavolo nudo e crudo siano puliti, ecco.

    RispondiElimina

Ogni commento e' benvenuto, quando contribuisce alla conversazione!

Tornare a scrivere

Sono passati 5 anni dal mio ultimo post. Settantadue mesi traboccanti di cambiamenti profondi, sociali e personali, cambiamenti cosi radical...