lunedì 25 febbraio 2013

Perche' qui e' meglio (secondo me)

Anzitutto, colgo l'occasione per ringraziare chi ha votato per il Priapo geriatrico ancora una volta, e per porgere a tutti contemporaneamente le mie condoglianze.

Grazie, perche' ridere di italiani-macchietta e' (purtroppo) uno "sport" masochistico e divertente. Aspetto con impazienza le battute di Colbert e Stewart, magari gia' stasera!

Condoglianze perche' avete condannato il resto degli italiani, soprattutto i vostri figli e i vostri nipoti a continuare a crescere e vivere in un'Italia completamente sessista e misogina, dove quando sei in prima media e i maschi della tua classe passano l'intervallo ad inseguirti per toccarti il seno, tu devi stare zitta e fare finta di esserne lusingata o rischiare di essere presa di mira come quella che e' gelosa perche' non riceve lo stesso tipo di interesse... True story, solo che io, non essendo mai stata troppo sviluppata di fronte, fortunatamente non venivo coinvolta fisicamente, se non come osservatrice schifata, e sono stata l'unica che e' andata dalla preside a raccontare quello che succedeva, visto che i professori sparivano dalla circolazione non appena la campanella suonava, e che tutti gli altri, inclusi i bidelli, facevano finta di niente... Questo succedeva 35 anni fa, ma mi sembra proprio che questo video confermi che la situazione non sia cambiata molto, o per niente.... Ma chi sono queste "donne che pensano di non essere bambole"? Ma un complimento vero, di cuore, fatto da una persona che le ami o le stimi DAVVERO, lo avranno mai ricevuto? Un complimento senza sottintesi, senza secondi fini... no?
35 anni fa sono stata l'unica persona, ero una bambina in effetti, che si e' alzata in piedi e ha denunciato una situazione sbagliata e che ha detto "e basta, cazzo!", e ancora oggi pur da lontano vi chiedo come e' possibile?

Che Berlusconi abbia ancora spopolato, mi ha stupito... ma non piu' di tanto: parafraso una delle frasi piu' belle e vere di un libro/film eccellente, e vi dico che gli italiani da sempre accettano i rappresentanti al governo che pensano di meritare. Mi dite che gli americani sono piu' ignoranti degli italiani? Forse, ma almeno hanno votato Bush 2 volte e Obama 2 volte... e visto che parliamo di numeri, nel 2000 Bush non aveva nemmeno vinto il voto popolare.... 
Forse ci sarebbe da ripensare a come definiamo intelligenza e ignoranza. Forse non e' la mera conoscenza delle vite dei filosofi, o delle capitali estere... ma questo e' un altro spunto di riflessione.

Mi e' stato chiesto di elencare i motivi per cui preferisco vivere e crescere i miei figli qui, come americani, piuttosto che in Italia come italiani, quindi ecco la mia TOP 6 LIST, da quelli piu' banali e utilitaristici, a quelli piu' ideologici:

****DRUM ROLL****
  • #6 - Il 99% dei ristoranti offre seggioloni/booster seats per bambini, nonche' fasciatoi nei bagni. Idem per i negozi. In Italia anni fa, dovevo cambiare i pannolini nel passeggino all'aperto, o tenermi i figli sulle ginocchia per mangiare. Magari ora e' cambiato, ma allora era cosi', e quando si hanno figli piccoli, e' bellissimo!!
  • #5 - Dove esistono problemi assurdi, come ad esempio quello delle armi e della facilita' con cui e' possibile impossessarsene, esistono anche milioni di persone pronte a fare qualcosa per migliorare, cambiare... centinaia di migliaia di persone pronte a telefonare ai propri rappresentanti e senatori...e  il bello e' che i rappresentanti e senatori sono raggiungibili, i loro uffici aperti e piu' o meno disponibili!! Chi di voi e' mai riuscito a parlare con uno dei politici al governo? Io si'.
  • #4 - Nonostante le statistiche non siano piu' quelle di alcuni anni fa (dove in generale, il 75% dei laureati trovava lavoro subito dopo la laurea, mentre ora solo poco piu' del 50%), avere una laurea permette di trovare lavori ed iniziare carriere con la possibilita' di guadagno in media del 50% di piu' di chi va a lavorare subito dopo la high school, specialmente in campo tecnologico e medico (i "registered nurses" ad esempio, guadagnano in media $60.000 all'anno). Da ricordare che le universita' hanno tuition molto alte, ma le possibilita' di borse di studio sono vere e disponibili a chiunque lavori sodo... niente conoscenze necessarie... e mi collego con il #3...
  • #3 - Il nepotismo in qualsiasi sua forma, nonche' l'utilizzazione del sesso come merce di scambio per ottenere un lavoro o un favore qualsiasi, sono eventi rarissimi, e non la norma o una necessita'. 
  • #2 - Lo spirito positivo che rende gli americani quasi impervi alle "disgrazie", agli ostacoli che si presentano sul loro cammino. In generale, di fronte a situazioni difficili, sbagliate o persino disperate, gli americani invece di lamentarsi, si rimboccano le maniche. Quante persone ho conosciuto che hanno perso il lavoro e si sono reinventate a 40/50 e persino 60 anni! Non a caso "Yes, we can" e' stato un motto cosi' di successo: e' esattamente il modus vivendi di milioni di americani. Io sinceramente, preferisco vivere nel positivo. 
  • #1 - Voglio vivere e voglio che i miei figli crescano e vivano in un paese che non sia intriso di un maschilismo cosi' pervasivo da rendere impossibile riconoscere la linea di demarcazione tra umiliazione e "oggettificazione" sessuale della donna (o degli omosessuali), e quella di complimento. Pensate che oggi il social media americano e' pieno di analisi delle battute fatte da McFarlane ieri sera, quando conduceva gli Oscar: io non le ho trovate molto misogine, ma sono cresciuta in Italia quindi ne ho viste, e vissute, di peggio... in America si sta valutando il loro greado di offensivita', pur essendo molto "timide" secondo gli standard italiani... Ecco voglio che la mia famiglia viva in un paese dove il fatto che le battute di un quasi ottantenne e della sua ciurma di cazzoni assatanati  siano di bassissimo livello non sia messo in discussione, e soprattutto che non spingano la gente a votarlo in massa, nonostante tutto.
Ecco, ce ne sono anche altri ma questi sono i primi che mi saltano in mente.... 

Ora vi lascio nel vostro crogiuolo di lacrime....






34 commenti:

  1. sono d'accordo....
    la 6 la vivo sulla mia pelle, e la 2 e' quella che piu' mi piace!

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    1. E' vero Marica!! Ma la #1, come madre ti 3 figlie, e' quella di cui sento la responsabilità maggiore. Fosse solo per loro, non potrei piu' tornare in Italia. Non voglio che crescano convinte che e' ok essere soggette al sexual harassment. No.

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  2. e poi mi chiedono se ho intenzione di tornare in Italia...si certo...di sicuro proprio....

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  3. ho letto tanti commenti di twitter di chi vota Berlusconi perchè "almeno a lui piacciono le donne". Senti, ma se faccio da tutor alle tue figlie mi prendi con te? A no, beh, ora che ci penso al seguito ho anche un marito e due gatti :D mi sa che dormiremmo in piscina!!!

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    1. Zion, vieni vieni... non posso pagarti, ma puoi stare ospite quanto vuoi!!
      E ho letto anche io tanti, tantissimi commenti tipo "Almeno a lui piacciono le donne", e mi sono sconsolata. E decisa.

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  4. Ho bisogno di sfogarmi, scusatemi per l'intervento sterile...sono sconsolata...e comincio ad averne piene le tasche, anche...qui nella fase di campagna elettorale non si discute di programmi (secondo me lo ha fatto solo Bersani), ma si fanno solo spot pubblicitari...e a me qui tocca viverci...cerco di fare come gli americani, l'ho sempre fatto, cerco di reagire, ho sempre cercato di reagire, ma è una vita che cerco di reagire e i risultati sono quelli che sono...mi sento un po' usurata.
    Scusate lo sfogo, forse dopo aver buttato fuori un po' di amaro riuscirò ad essere più costruttiva. Lo sarò senz'altro, non mi sono mai arresa...ma è durissima...
    Mila

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    1. MIla, il riconoscere che esiste un problema e' sempre il punto di partenza.
      Fare qualcosa in Italia e' sempre dura, perche' ci sono muri ovunque, pero' non arrenderti. Se hai figlie, crescile cosi' che non accetteranno "avances" e pseudo-complimenti come se fossero una convalida personale. Se hai figli maschi, insegna loro come si tratta una donna. COn rispetto, sempre. Se non hai figli, non rimanere mai zitta di fronte ad episodi come quello del green power, se ne sarai mai testimone.
      Penso che il cambiamento debba iniziare con persone come te. Non ricordo esattamente la citazione ma mi sembra che sia un filosofo cinese che disse "Un viaggio di mille miglia comincia con un singolo passo." una cosa del genere...

      Abbiamo tutti grossi ostacoli da superare, sempre. Coraggio, ce la puoi fare.

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  5. Io ieri ho letto la notizia in classe di inglese, e ho pensato: della nazionalità italiana non mi rimane proprio nulla, mi sa che ci rinuncio. Anche se purtroppo la Spagna non va meglio ...

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    1. Cecilia... come leggerai dal prossimo post, la merda e' anche qui. Ma la spaleremo.
      Tu puoi sempre andare in Scozia, no?? :)

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  6. posso piangere??? nn mi resta che quello!!

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    1. Per un secondo ho letto Moky, e mi son detta "Someone hacked my google account", e invece sei un'omonima!
      Certo che puoi piangere, io lo faccio spesso. Ma non fermarti li'. Agisci e reagisci.
      Fai sentire la tua voce.

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  7. La #2 e' una delle cose che piu' mi fanno amare gli Stati Uniti e che mi hanno, ancora una volta, fatto decidere che e' qui che voglio vivere.

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    1. Mel, penso che sia una delle caratteristica piu' charming degli americani...

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  8. Anche a me la # 2 e' la cosa che mi piace di piu' degli USA. Se ci fai caso gli italiani si lamentano sempre, se invece di lamentarsi che le cose vanno male si arrotolassero le maniche e si mettessero all'opera forse le cose non andrebbero cosi' male. Il lamento e' lo sport nazionale in italia, altro che calcio!!!!

    Dora

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    1. E' vero. Il problema e' che anche quando gli italiani vorrebbero fare qualcosa, si trovano persi: a chi scrivono, come protestare, come cambiare (come nel commento sopra di Mila).
      There is no accountability in Italian politics... non esiste. I politici vivono in una torre d'avorio e nessuno sa come mettersi in contatto... a differenza di qui, dove chiunque puo' andare a visitare gli uffici dei rappresentanti...

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  9. Accetto le condoglianze!!! Purtroppo hai perfettamente ragione sul fatto che gli italiani abbiamo a rappresentarci quello che incarna i pensiero dei più o almeno del 30%!!... ed è uno schifo...

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    1. ma dov'è l'altro 70%? :) Io credo che semplicemente non ci sia nessuno che ci rappresenta.. e ognuno opta per il meno peggio (senza capire chi sia il meno peggio)

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  10. Costretta qui, incatenata!! Io non la voglio più un'Italia così!!

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  11. Secondo me i politici sono i colpevoli del declino italiano ma non perche' sono politici ma perche sono politici italiani. A politici italiani togliete politici e cosa resta? Italiani con il loro DNA.
    Ne ho parlato anche sul mio blog: http://tornoavivereinamerica.blogspot.it/2012/09/il-capro-espiatorio-ovvero-i-politici.html
    Bel blog Moky! Ho iniziato a leggerlo oggi.

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  12. Ne ho parlato anche qui (se puo' interessare): http://tornoavivereinamerica.blogspot.it/2012/12/vizi-e-virtu-degli-italiani.html

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  13. Suvvia però...non parliamo di tutta questa accettazione degli omosessuali in America...e non esageriamo sul "maschilismo" italiano così com'è inteso in questo post (mai vissuto, nè visto vivere, non so di dove siete voi o se dove sto io le cose siano diverse...).
    E poi ormai molti servizi ci sono ovunque. Insomma, ci sono mille motivi (alcuni elencati) per i quali l'America è meglio ma..molti anche per i quali è peggio. Mi sa che è da un pò che non "vivi" l'Italia. So che prenderò qualche "parolaccia" ma mi sembrava corretto sottolineare anche questo punto di vista. Perdonatemi ma non credo che gli USA siano questa meraviglia tanto decantata. E lo dico da amante degli States..

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    1. D'accordo con te. Sembra Moky manchi dall'Italia da cento anni... cioè seggioloni, fasciatoio nei bagni e angoli per bambini ci sono anche qui da quando ero bambina.
      Anche io amo gli USA ma non mi sembra che lì ci sia più tolleranza e meno sessismo, ricordiamoci che a differenza di noi italiani caciaroni gli americani ci tengono a tenere una facciata abbastanza ipocrita. (Vedi la tua amica col marito razzista)
      Che poi è facile mandare strali col culo poggiato dall'altra parte dell'oceano. Non tutti hanno la fortuna di poter scappare e il coraggio dobbiamo averlo noi che restiamo.

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    2. Intanto, per aggiornare anche Silvia B. che aveva lasciato un commento un anno e mezzo fa (cui non avevo mai risposto… ), in 35 stati i matrimoni omosessuali sono legali, incluso in AZ che e' uno stato retrogrado e conservative. In altri 10 stati, lo sta per diventare, e negli altri 5 stati, la varie corti d'appello hanno aperto la porta alla legalizzazione. E come la storia ci insegna, i cambiamenti d'opinione di massa avvengono spesso grazie a cambiamenti nelle leggi, e qui qualcosa di grosso e importante per arrivare alla parità sociale degli omosessuali si sta facendo. Forse vi dimenticate che io in Italia ci ho vissuto 27 anni, che quello che scrivo dell'Italia, l'ho vissuto tutto sulla mia pelle oppure ne sono stata testimone! La giustificazione culturale del sessismo non esiste qui. Prima di venire a vivere qui, io l'idea di "sexual harassment" manco sapevo cosa fosse, invece qui sono legalmente definiti tutti i comportamenti che ne fanno parte, comportamenti vissuti o testimoniati dalla sottoscritta personalmente nei 27 anni che ho vissuto in Italia. Vuole dire che non esistono uomini/donne che praticano il sexual harassment al lavoro, persone che non usano la propria avvenenza per ricevere favori/promozioni, etc.? No, esistono anche qui, certo, la differenza e' 1) non e' un problema che permea l'intera cultura (scuola, lavoro) 2) puoi essere denunciato e messo legalmente alle strette. Per me questo e' progresso. Quello che chiami ipocrita, io lo chiamo "più rispettoso", perché come ho anche scritto nel mio post sul vicino razzista e la moglie, solitamente la gente non mi dice in faccia certe cose, le pensa magari, ma il fatto che non lo dice apertamente o, ad esempio nel caso dei miei compagni delle medie che passavano gli intervalli a palpeggiare le bambine, avrei preferito si fossero tenute le loro fantasie alimentate da un'esplosione di ormoni sessuali in testa! Per cambiare la mentalità di una nazione, o per lo meno per limitarne gli abusi causati da questa mentalità o coperta culturale, bisogna, spesso, usare leggi.
      Per quanto riguarda seggioloni e fasciatoi in negozi, grandi magazzini, ristoranti, devo ammettere che la mia ultima esperienza in Italia risale a 7 anni fa, e che quelle precedenti hanno visto cose comiche, come ad esempio cambiare pannolini sporchi nel palazzo ducale di Mantova durante una visita guidata, oppure per strada, perché nessuno dei negozi/grande magazzino visitato avevano una struttura che potesse accomodarci, oppure le volte che abbiamo mangiato al ristorante con un figlio scalpitante sulle ginocchia , perché non c'erano seggioloni. Sono contenta che i vari business si siano adeguati.
      Comunque, per essere precisa, non sono strali, sono constatazioni.

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    3. No ma erano adeguati anche 25 anni fa. Poi veramente non so dove tu abbia vissuto ma ragazzini che palpeggiano? Che vuol dire? Mai viste robe simili. Certi comportamenti non sono normali nè in Italia tanto meno altrove. Poi se civiltà è vendere mini fucili per cinquenni abbiamo un concetto parecchio diverso. Veramente fatti un viaggio in Italia e non credere che solo perchè Silvio sia un vecchio poco qua tutti abbiamo sdoganato certi comportamenti, è parecchio superficiale da parte di chi vive lontano da così tanti anni basarsi solo su alcune notizie.

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    4. @Anonimo, sono nata e vissuta a Milano citta', e sono felice che la tua esperienza sia stata diversa dalla mia.

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    5. Io vorrei anche aggiungere che mi ha un po' stufato sentirmi dire che abbiamo avuto la "fortuna" di poter andare via e che il coraggio serve a chi resta. Io me ne sono andata incazzata e triste e quando critico il mio paese lo faccio con il dolore di averlo dovuto lasciare e la frustrazione di chi sarebbe rimasto tanto volentieri se gliene fosse stata data la possiiblita'. E' vero, ho avuto la fortuna che sia io sia mio marito abbiamo un lavoro che ci ha permesso di venire qui negli Usa, cosa non da tutti, ma per mettere 7000 miglia tra te e la tua famiglia/amici e lottare ogni giorno con una lingua che non conosci, regole nuove e mentalita' diverse, il coraggio serve eccome. Un mucchio di gente resta in Italia perche' questo coraggio non ce l'ha, non resta perche' e' fedele al paese e non "traditore" come chi se ne va.
      Lunga digressione a parte, non so dove viva Anonimo, ma io sono stata in Italia fino a 2 anni fa e molti bagni non avevano il fasciatoio, i negozi spesso erano senza bagni, le battutine sessuali erano frequenti anche sul lavoro.

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    6. @Baby197: grazie del tuo commento perché, dopo i commenti di Anonimo e di Silvia B., pensavo di essermi sognata tutto! :)

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    7. No no, non ti sei sognata tutto. Un amico italiano che vive qui (e` di Torino) ha avuto una bimba in gennaio e, quando la bimba aveva 2 mesi, hanno deciso di andare in Italia per portarla ad incontrare la famiglia. Il suo commento al ritorno e` stato: se mai vi venisse voglia di tornare, parlate con me che ve la faccio passare io! Un viaggio della speranza: non un fasciatoio nei bagni delle stazioni o luoghi pubblici, le scale mobili quasi tutte non funzionanti.... ed e` andato a Roma e Torino. Lasciamo stare... e, come dice Baby, non e` una fortuna partire, e` un atto di enorme coraggio, dato che ti lasci tutto alle spalle (soprattutto famiglia ed amici!)!
      Sono stata anche troppo lunga, scusa, un abbraccio da Reno

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    8. @Bella Italia: ecco. Abbraccio ricambiato!

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  14. Anonimo, ma dove hai vissuto tu??? Ho frequentato le medie neglia nni 80 e i maschi palpeggiavano le femmine eccome. Cercavano sempre di toccarci, ma gli arrivavano di quelle pedate che per un po' smettevano. Saranno stati gli ormoni o la mala-educazione o entrambe, fatto sta che succedeva.

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  15. Sarà banale ma ringrazio il cielo che J non porti più il pannolino...certo che ci sono i fasciatoi e i seggioloni anche in Italia: da McDonald's, all'Auchan, all'ikea...uhuuuu ma sono tutte catene straniere....realtà extraterritoriali come la repubblica di san marino e delle condizioni i cui sono né vogliamo parlare? In Cina anche in metropolitana i bagni erano lindi e splendenti! La verità è che la verità ci fa sempre male, amo l' Italia per tante cose non ci sto poi così male, non scapperei ma me ne andrei molto volentieri.
    Il desiderio di partire è costante, da quando c'è mio figlio molto più pressante!

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    1. @Alessandra, anche io penso che per si tratti di centri commerciali grandi, o di catene straniere. All'epoca, i ristoranti e i negozi dove andavamo noi erano privi di quello che un genitore con un figlio piccolo ha bisogno, e che qui ero abituata a trovare ovunque… quando Chris era piccolo (e figlio unico) era proprio bravo bravo, e quindi riuscivamo anche ad andare in ristoranti "fancy" e pure li, dove in genere non c'erano bambini solitamente come avventori, trovavamo seggioloni. Vabbe', per mia fortuna ne' J ne i figli hanno più bidono di essere cambiati, quindi tornare in Italia non dovrebbe costituire un problema, in quel senso… peccato che non possiamo finanziariamente! Mi e' tornato in mente di quella volta che eravamo a Mantova in visita al palazzo ducale e Chris (povero), l'aveva fatta ma brutta peggio del solito, e puzzava… e noi stavamo facendo una visita guidata.. la gente ci guardava male… allora vado col passeggino a cercare un posto per cambiarlo dentro, e niente (vabbe', e' un edificio antico, capisco…) esco e cerco in qualche negozio, ovviamente non mi fanno usare il bagno… alla fine l'ho cambiato nel passeggino per strada, culo smerdato all'aria etc. :) Dove vorresti partire, se puoi rispondere?

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    2. Una premessa è doverosa: Amo la mia città! Quando passeggio sul lungomare, attraverso i vicoli della città vecchia o mi godo le le vetrine dei bei negozi del centro mi si riempie il cuore, è bella, abbastanza grande e moderna ma con ancora un'anima ed una storia ed è vivibile e ne sono orgogliosa.
      Mio marito ha un buon lavoro,io ho potuto "permettermi il lusso" di lasciare il mio (a nero sottopagato) per stare a casa con mio figlio, non navighiamo nell'oro, facciamo sacrifici (anzi preferisco dire scelte) come tanti ma non ci manca niente, abbiamo una famiglia presente che ci ama e che amiamo.
      Tutto questo rende molto più complicato pensare "noi da qui ce ne vogliamo andare".
      Quello che mi preoccupa non è il presente, ma il futuro. Perché più passa il tempo più non ne vedo uno all'orizzonte. So che mio figlio, i miei figli per quanto volenterosi o motivati non avranno possibilità qui creare, di inventare, di produrre, di essere tutto quello che vorranno e molto probabilmente dovranno andare via per studiare, per conoscere ed imparare e poi per lavorare e noi resteremmo qui ormai vecchi, con il rimpianto di non aver avuto il coraggio di andare alla ricerca dei nostri sogni.
      Abbiamo sempre viaggiato molto mio marito ed io, in tutti gli anni in cui non avevamo figli e ce lo potevamo permettere ed avevamo sempre l'impressione che nella maggior parte degli altri Paesi le cose andassero diversamente, non dico necessariamente meglio o peggio. Ora non sono un'ingenua e so bene che vedere un paese straniero da turista è altra cosa che viverci e che le informazioni che ci giungono attraverso uno schermo, che sia tv o pc sono sempre molto opinabili e tuttavia nel confrontarmi con sempre più persone "partite" per lavoro o per amore o per disperazione o per inseguire i propri sogni non mi è mai capitato di imbattermi in qualcuno che mi dicesse "ho fatto una cavolata era meglio che me ne stavo a casa"; magari sarà perchè quando vai altrove poi ti devi dare una smossa per la quale al paesello natio non eri motivato o perché come si dice da noi "San Nicola è amante dei forestieri" ma sembra che tutti trovino a loro personalissima terra promessa.
      Io non mi illudo di trovare un paese dove la politica non sia corrotta, dove non si corra il rischio di essere derubati o aggrediti, dove tutti sono ricchi e felici, dove le scuole sono perfette e tutti vissero felici e contenti...un paese così non esiste sul nostro pianeta!
      Quindi dopo tutto questo sproloquio, per rispondere alla tua domanda cara Moky, la mia personalissima compilation vede al primo posto the Land of Freedom ovvero i maestosi Stati Uniti, al secondo l'Australia, al terzo l'Inghilterra....ultimamente aggiungerei un quarto posto e ci metterei la Cina che ci ha riservato insospettabili sorprese.
      Tutti questi paesi non sono perfetti, ma quello che io cerco un luogo dove ci sia spazio fisico e mentale, un luogo dove esistono le opportunità, un luogo dove le capacità, il merito, la volontà e il duro lavoro possano essere riconosciuti e dare risultati, un luogo dove ci sia spazio per le idee e l'iniziativa e non si lasci perdere scoraggiati prima ancora di provare perchè solo l'idea di avere a che fare con le leggi e la burocrazia ci fa passare tutta la fantasia.

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Sono passati 5 anni dal mio ultimo post. Settantadue mesi traboccanti di cambiamenti profondi, sociali e personali, cambiamenti cosi radical...