mercoledì 21 aprile 2010

Prodigo, prodigo... a me 'sta storia non piace....

A me la parabola del figliol prodigo e' sempre andata di traverso. Nonostante le spiegazioni che ho ascoltato nel corso degli anni, ancora non capisco perche' per il figlio che si e' fatto i fattacci suoi, sbattendosene del padre, che si prende l'eredita' per (presumo) sniffarsela o bersela, mentre l'altro figlio si comporta da figlio, continua a fare il suo dovere, a lavorare etc, .... com'e' che per questo figlio egoista, che quando ormai con le pezze al culo e senza piu' un soldo, decide di tornare dal padre, si fa una mega festa? Ok, capisco essere felici e festeggiare il suo ritorno, e' vivo e non e' in prigione, e' cambiato, evviva!!!... quello che non capisco, e trovo un po' scandaloso, e' l'assenza di una super-mega-festa per il figlio che non ha sputato in faccia al padre, ma che gli e' stato a fianco, mentre il fratello si faceva i fattacci suoi!!

Teologicamente parlando, il significato della parabola lo comprendo. Ma come figlia, questa storia mi e' sempre sembrata oltraggiosa. E ora, come madre, la trovo alquanto sconcertante: forse nella parabola, si sono dimenticati di indicare che il figlio oltre ad essere prodigo era anche il preferito del padre?

Quando hai un figlio, lo ami come non avresti mai potuto credere di amare... se ne arriva un secondo, ti ritrovi a pensare: ma avro' abbastanza amore da distribuire ad entrambi? La risposta e' ovviamente, si', li ami entrambi (o tutti e tre... o quattro...) piu' della tua vita. Equamente, con imparzialita'.


A parer mio, questa parabola e' radicata nel comportamento probabilmente inconsapevole di tanti genitori in famiglie con piu' di un figlio. L' inconsistenza nelle regole, nelle conseguenze, nei giudizi sono le tante mini "scelte di Sophie" che i figli subiscono tutti i giorni. Il fatto che molti figli siano le "vittime" di favoritismi da parte di uno o tutti e due i genitori si rivela spesso non in atti eclatanti, ma nella somma di piccoli gesti quotidiani elargiti ad una e negati o semplicemente dimenticati agli altri. Si rivela nei soprannomi dati, ad esempio. Certo lo si fa per ridere... ma chi ride? Certo non chi si sente chiamare, dai propri genitori, "faccia da gufo" magari proprio durante gli anni cruciali dell'adolescenza (storia vera)... Che un figlio sia preferito e' ancora piu' chiaro quando, di fronte a comportamenti neurotici, provocatori, semplicementi sbagliati e ingiusti, per paura di "perderlo" i genitori tacciono, si deve abbozzare, si deve far finta di niente. Ma se una cosa possiamo imparare da 'sta storia del figliol prodigo, e' che un figlio, per quanto scapestrato, egoista e semplicemente stronzo nei confronti dei genitori, alla fine, quando ha bisogno (di aiuto economico o fisico...), torna per forza dai genitori; quindi secondo me i genitori hanno sempre il dovere di esprimere il loro disappunto, la loro opinione anche quando non e' "popolare" con il figlio che la riceve. Quando un figlio sbaglia, noi genitori dobbiamo esprimere quello che pensiamo, non fosse altro perche' sia chiara la nostra posizione.


Ho avuto recentemente una sorta di discussione con un'amica, che non ha figli, e che e' stata la "favorita" della madre. Secondo lei, tutti i genitori hanno un figlio che preferiscono. Questa e' stata la sua esperienza. Io pero' sono convinta che non sia necessario ne' vero: sta a noi, come genitori, agire in modo equanime. Perche' quando non lo facciamo, anche se a noi sembra una minuzia, i figli ci stanno a guardare. Di questo ne sono certa. A volte mi sembra di stare ancora a guardare.

"Fairness is not giving everybody the same, it's giving everybody what they need".

5 commenti:

  1. Trovo il post, e più in generale il tema, interessante. Nonostante io non abbia proprio idee in merito, visto che sono figlio unico e purtroppo non ho figli.

    Saluti

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  2. bella la chiosa proverbiale.
    per la cronaca nemmeno io ho fratelli (avevo una sorellina ma morì tanti anni fà, io ero piccolo e la ricordo appena) nè figli quindi non posso parlare con pro o contro. sigh!

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  3. assolutamente d'accordo !
    La cosa paradossale e' che io - che ho tutte le caratteristiche del figliolo coscienzioso - da quando mi sono trasferito qui sono diventato un po' figliol prodigo agli occhi dei miei genitori con tutti i vantaggi che ne conseguono (e a cui nn ero assolutamente abituato)

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  4. Dioniso, la dinamica genitori/figli e fratelli/sorelle/genitori e' molto complessa, secondo me. Trovanomi nella posizione di figlia e di madre, cerco di utilizzare gli errori che ho vissuto come figlia per guidarmi come madre. Non e' facile. Per niente.

    Fabio, mi ricordo bene i tuoi post dedicati a tua sorellina. E penso al dolore incommensurabile che ha devastato sia i tuoi genitori che te. In confronto a cio', le mie "paturnie" sembrano proprio trivialita'.

    Silvia, secondo me, quando vieni "scottato", diventi piu' consapevole. Anche io come te, amo i miei 4 nello stesso modo, ed amo ognuno per i suoi pregi e caratteristiche positive, cercando di elogiarle e metterle in primo piano. Che bello ri"vederti"!!

    Palbi... sei il figlio pazzo anche tu, per caso? Quello che fa le valige e parte??!! Comunque, capisco benissimo quello che dici, anche se ad essere i figli prodighi "a distanza" non e' la stessa cosa...

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  5. Moky, causa figli sono diventata un pò "latitante" con i commenti ma io ti seguo sempre!

    Complimenti per la piccolotta che si fa sempre più bella!

    Silvia

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Sono passati 5 anni dal mio ultimo post. Settantadue mesi traboccanti di cambiamenti profondi, sociali e personali, cambiamenti cosi radical...