domenica 31 luglio 2011

Quarantacinque (ma chi li conta piu'....)

Mi ricordo vagamente quando mia mamma ha compiuto 45 anni, e ricordo distintamente di aver pensato che era un'eta' assurdamente vecchia (io ne avevo 21...) ed ora eccomi qui, dieci minuti dopo, anagraficamente nello stesso punto, ma mentalmente ancora "ferma" li', a 24 anni fa, con in piu' l'esperienza acquisita in 24 anni di errori e "vita".
E con la liberta' che viene con la consapevolezza di non dover giustificare chi sono piu' a nessuno.

Una giornata speciale iniziata con un'oretta extra di sonno (sempre una cosa paradisiaca), i soliti muffin domenicali (delizia), un'oretta di lettura in solitudine sull'amaca, poi pranzo da Poco a Bisbee, e stasera tamale agli spinaci e funghi e nel mezzo capatina a Tombstone per fare una cosa che desideravo fare da un po', una cosa un po' pacchiana, un po' tacky, un'americanata insomma...

... the old time photo!!



Devo dire che, a parte J che essendo il mio compleanno e' stato molto accomodante e Violet che ovviamente non ha voce in capitolo, gli altri 3 erano assolutamente contro l'idea e hanno accettato solo dopo la solita minaccia di sequestro apparecchi elettronici, e poi come al solito, si sono divertiti tanto ad indossare i vestiti e ad "entrare in carattere"... Ora pero' ci chiediamo se, oltre alla foto, ci siamo portati a casa anche qualche pidocchio o pulce... il mio vestito aveva un'aroma vagamente famigliare... da lettiera felina...


E qui sotto potete guardare un clip dell'episodio dello show "the Middle" (che adoro in quanto rappresenta tantissimo questa famiglia...) fatto per "Mother's Day" e che ha ispirato l'idea per questa foto. 



martedì 26 luglio 2011

lunedì 25 luglio 2011

I miei figli non parlano italiano

Tutto bene alla fine, non benissimo, ma bene. J e' tornato a casa venerdi' in tempo per celebrare il suo 50mo compleanno sabato.. che solo a scriverlo mi si arriccia il naso e strabuzzo gli occhi, ma cosi' e' la vita, ti giri un attimo e boom!, non sei piu' un ventenne senza pensieri. Ho preparato tante (24) vegan cupcakes al cioccolato con butterscotch frosting e siccome faccio pena come moglie e non ho avuto tempo di andargli a prendere il regalo (lo faro' domani, un certificato per 90 minuti di massaggio terapeutico al "Timeless Spa" dovrebbe renderlo felice), ho deciso, contro il mio buon senso, di esaudire il suo desiderio e fargli i ravioli. Vegan ovviamente.
Ho passato 3 ore e mezzo in cucina, tra il preparare la pasta, il sughetto, il ripieno... poi con una sorta di raviolatore di plastica che avevamo comprato in Italia ere fa, sono riuscita a formare dei ravioli che avevano l'aspetto di ravioli e non di bomboloni con le perdite, come era successo la prima e ultima volta che avevo tentato l'impresa, tanto tanto tempo fa. Sono venuti discretamente mangiabili, J li ha apprezzati, e siccome mi hanno vista con i capelli da pazza e lo sguardo da maniaca, anche i ragazzi li hanno mangiati senza fare troppe storie, persino Vivian, sempre difficile e particolare a tavola. Infatti alla mia frase "I can't believe YOU are eating them!", ha risposto "You worked so hard to make them..." Il sottinteso era chiaro e mi sono quasi commossa!!

In realta' questo non e' un post sul diventare vecchi etc (arrivera' presto, visto che si avvicina il mio compleanno...), oggi voglio fare un post sul fatto che i miei figli parlino in inglese sempre, anche con me, visto che e' un argomento sempre oggetto di una certa curiosita';  mi viene chiesto spesso come mai non mi parlano in italiano e perche' non glielo ho insegnato... alcuni amici che mi hanno persino "sgridato" per questa terribile mancanza.
Non esiste una motivazione valida, solo una serie di situazioni che si sono accavallate e che hanno portato al risultato che i 3 figli piu' grandi capiscono solo qualche parola di italiano, e basta. La Fagiolina, avendo comunque una conversazione ancora limitata in inglese, capisce quello che vuole capire in entrambe le lingue, utilizzando liberamente "parole" sia in italiano che in inglese, e fors'anche altri linguaggi alieni, di cui non possiamo che dedurre il significato! Io continuo a parlarle quasi sempre in italiano, ma so gia' cosa succedera'...
Non era il il mio obiettivo, quello che crescessero come americani monolingua. E' successo, punto.

Anzitutto, come ben sapete, io sono l'unica in casa che parla italiano, la lingua di coppia e' ed e' sempre stata l'inglese, anche se J se la cavicchia con l'italiano, non e' sufficentemente veloce e ha un vocabolario limitato... immaginatevi avere conversazioni adulte con uno che parla un italiano molto spicciolo, diciamo 2 livelli piu' avanti di Tarzan (scherzo, ma rende l'idea...)... Quando e' nato Chris, 16 anni fa, vivevamo a Ventura dove non conoscevo nessun italiano, e a dire il vero non me ne sarebbe fregato piu' di tanto, ero coinvoltissima nella mia scoperta dell'America da residente, quindi coglievo ogni occasione per integrarmi con la gente "del luogo". Io parlavo in italiano con Chris da piccolino quasi sempre, e solitamente passavo all'inglese quando ero in compagnia di altre persone, quando ero ad un playdate con madri e bambini ad esempio, per ovvie ragioni e anche perche' a me personalmente ha sempre un scocciato la sensazione di essere lasciata da parte da  persone che parlano una lingua che non capisco. Cosa ne sanno che non sto dicendo "Vai a mollare un cartone a quel bambino che la madre mi sta sulle palle?"... Sono un po' strana, lo so.
Le uniche occasioni in cui pero' Chris mi sentiva conversare in italiano, era quando parlavo al telefono con i miei o mia sorella: ricordiamoci che allora non c'era Skype, quindi lui sentiva solo la mia parte di "bla bla bla", non poteva sentire il "va-e-vieni" tipico di un'interazione verbale. Capiva quello che gli dicevo in italiano, ma la maggior parte delle paroline che diceva erano ovviamente in inglese, o un ridicolissimo miscuglio, anche quello tipico, come "I love you bene".. canticchiava, ad esempio, "Ci son due coccodrilli", o con quelle poche parole che riusciva a pronunciare, rispondeva alle mie domande in italiano in inglese. 
Un altro "ingrediente" importantissimo che mancava, oltre alla possibilita' di osservare ed ascoltare conversazioni in italiano,  e che manca tuttora, era il poter guardare film e trasmissioni in italiano. Saro' anche la madre peggiore dell'universo, ma la televisione la trovo istruttiva e tuttora mi aiuta tantissimo. I miei figli sono cresciuti guardando tutti i programmi su PBS (Public Broadcast Service) per bambini,  programmi come Barney, Sesame Street, Zoboomafoo, Arthur, etc.che hanno arricchito il loro vocabolario (e il mio), hanno stimolato la loro immaginazione e fantasia, li hanno spinti a pensare e chiesto di risolvere problemi, e gli hanno aperto le porte ad un mondo diverso, i sicuro piu' multiculturale di quello che potevamo offrire loro, vivendo in un paesello in New Jersey dove gli unici bambini "diversi" erano 2, una bimbetta cinese ed un ciccetto coreano, entrambi adottati...  ma sto divagando...
Dicevo, se fosse stato possibile fagli vedere qualche film di Disney o qualche altro cartone animato di quelli che piacciono a loro, in italiano, sarebbe di sicuro stato piu' facile. Invece non e' possibile purtroppo. Ora con il computer e' forse anche possibile, e sara' magari un'opportunita' da sfruttare per Violet, ma all'epoca no.
Quindi, ricapitolando, in casa noi genitori parliamo inglese, all'esterno, il mondo intero parla inglese quindi  non esistono possibilita' di ascoltare un'interazione verbale tra 2 o piu' italiani, la televisione/i film sono in inglese... insomma, 3 strikes, Italian's out!
Con Chris, dicevo, ho provato... poi e' arrivata Emily, poi dopo 2 anni Vivian... e la mia "pigrizia" ha preso il sopravvento: si' perche' da madre, io funziono seguendo 2 regole principali:
  •  "follow the path of least resistance", cioe' seguo il sentiero che mi da meno resistenza
  •   "pick your battles", cioe' scelgo le mie battaglie
e sinceramente lo sforzo di dover continuamente tradurre dall'inglese all'italiano, visto che ormai penso sempre in inglese, eccetto quando scrivo il blog o parlo con famigliari o amici (e anche li' faccio fatica a pensare alle parole da dire), era davvero troppo. Un cervello solo con centinaia di eventi e "cose" in generale, da ricordare, moltissimi intraducibili in italiano... non ce l'ho fatta. I caved, involontariamente ho mollato questa battaglia.

Riesco ad immaginare situazioni anche solo leggermente diverse da quella in cui mi sono trovata io, dove sarebbe garantito il bilinguismo. Ad esempio, i genitori sono entrambi della stessa nazionalita', e vivono in un altro paese, allora il pargolo ascolta entrambi i genitori conversare in italiano, ad esempio, e impara l'altra lingua grazie ad influssi esterni (amici, scuola, tv, etc.).
Se fossimo vissuti in un paese europeo, dove anzitutto e' possibile aver accesso a programmi tv e dvd in lingua italiana, e dove fare un viaggio in Italia a trovare nonni, zii etc. non costa 5 stipendi ,  sarebbe stato possibile visitare l'Italia o essere visitati da amici e parenti piu' spesso che non una volta ogni 6 o 7 anni... o 10... e sono sicura che  anche in questo caso mi sarebbe stato piu' facile continuare l'insegnamento involontario dell'italiano.

L'ultima considerazione che faccio, riguarda il numero di americani nati da un genitore americano ed uno italiano "off the boat", cioe' come me emigrato dall'Italia, e vissuti negli US dalla nascita, che parlino davvero l'italiano (e non una sorta di dialetto): fino ad oggi, ne ho conosciuti zero, e tra l'altro nessuno degli italo-americani che ho conosciuto (inclusi parenti vari) si preoccupa dell'Italia come facciamo noi italiani, o si sente italiano sul serio, al di la' delle pacchianate Madonna-style, lei che indossando decadi fa la maglietta con scritto "Italians do it better", ha iniziato la moda secondo cui basta scrivere una qualsiasi stronzata su un capo d'abbigliamento per renderla vera.
La loro italianita' e' ormai quasi esclusivamente genetica, e spesso si esprime in modi che purtroppo noi italiani troviamo di estremo cattivo gusto (vedi ad esempio, la visita in Italia del gruppo di super-tarri italo-americani di NY dello show "The Jersey Shore").

L'assorbimento della cultura americana e' totale e, pur esaltando almeno a parole le loro radici italiane, l'America e' casa. E se c'e' una cosa di cui tutti abbiamo bisogno, e' proprio un posto dove sentirsi a casa. Per i miei figli penso proprio sara' l'America.

mercoledì 20 luglio 2011

Il divertimento continua...

Dopo un' intera giornata ad aspettare la visita della gastroenterologa, e diversi esami del sangue, ne sappiamo quanto prima, cioe' niente. Secondo il doc con cui ho parlato stasera, sono rarissimi i casi di sanguinamento del tratto gastrointestinale causati da medicine anti-infiammatorie...  Allora che coincidenza, dico io! Comunque sia, domani il programma intrattenimento della stanza 100 prevede colonoscopia e endoscopia per escludere definitivamente qualcosa di serio... una capatina dal basso e una dall'altro.... non contemporaneamente immagino, pero'... The party's on!!! Ovviamente, il paziente non vuole sottoporsi a nessuno dei due esami,  non voleva firmare il consenso finche' non e' stato leggermente costretto dalla sottoscritta...

Io sarei anche un po' stufa,  se potessi rimandarlo indietro ai suoi lo farei!! E' vero che mi ha anche chiesto scusa per essersi ridotto cosi', quasi da rottamare, pero' non vorrei dire che glielo avevo detto, pero' glielo avevo detto, cazzolina!
E meno male che ha sposato me, visto che sono un po' una health nut e spingo sempre verso scelte di vita piu' sane, altrimenti chissa' dove sarebbe adesso, fisicamente parlando. Ma ci sono momenti in cui mi verrebbe voglia di prenderlo a pedatone nel didietro, per avere snobbato, per anni, i miei tentativi, maldestri e poco diplomatici se vogliamo, di fargli capire che la sua barca stava affondando. "Svegliati e annusa il caffe'" dicono qui... ma io ero la superficialecrudelecattiva moglie che non lo "accettava per come era" o meglio, era diventato.  Che poi e' la scusante utilizzata universalmente da chi e' preoccupato solo di soddisfare i propri bisogni edonistici e se ne sbatte dei bisogni di base del proprio partner/sposo, e utilizza questa frasetta stra-usata per farlo sentire una cacca interessata solo alle apparenze. quando invece poi, come nel nostro caso, l'apparenza ha una sostanza e uno spessore di cui avrei preferito sinceramente rimanere all'oscuro. Per non parlare dell'impatto che questa permanenza in ospedala avra' sulle nostre finanze... ad esempio, nonostante abbiamo l'assicurazione, ho proprio in questo mese finito di pagare il nostro co-pay per la vasettomia fatta l'anno scorso...

Mi sento molto antagonistica e polemica ultimamente, infattinon sono riuscita a tirarmi indietro di fronte all' "esca" di una polemica bloggica inutile (non si ragiona con una rapa) con uno dei frequentatori del blog di Titti, cosa che probabilmente avrei evitato in altri momenti piu' tranquilli...

Il lato positivo di questa situazione e' che mi ha riconfermato, in caso avessi avuto dei dubbi, che ho dei figli estremamente responsabili e pronti ad aiutare/mi anche quando non ne faccio espressamente richiesta. Tutti e tre i "grandi". Non voglio strombazzarmi addosso, ma la soddisfazione di vederli cooperare per il bene comune (della Fagiolina e della famiglia) mi riempie il cuore di soddisfazione.

E ora a nanna.

Mai giornate (o nottate) noiose, qui!

Sono appena tornata dall'ospedale: J e' stato appena ammesso per un problema al tratto gastrointestinale, dovuto secondo noi alla medicina prescritta da un medico (ortopedico) 2 giorni fa per un problema al ginocchio, che ha tra i tanti effetti collaterali proprio problemi,anche grossi,  al gi tract.
Penso non sia niente di grave, anche se vederlo sulla barella (tutta elettronica...) con i paramedici del SVFD (Sierra Vista Fire Dept.) che lo spingevano sull'ambulanza  mi ha fatto un certo effetto.
Mentre davo le ultime raccomandazioni a Chris, visto che e' il piu' grande, di prendersi cura delle sorelle in caso non tornassi in tempo per il risveglio (specialmente la Fagiolina), gli ho detto con tono sarcastico "What a present!... Happy birthday!", visto che ieri ha compiuto 16 anni... la risposta e' stata "It's not my birthday anymore, so it's ok"... era l'una di notte!
Sono solo io a pensarlo, ma la mia vita e' sempre un gran casino? Mah...

domenica 17 luglio 2011

I love Harry

Stamattina tutta la famiglia, eccetto la Fagiolina ovviamente, ha reso omaggio all'ultimo film di una delle saghe meglio concepite, scritte e rese film di sempre: Harry Potter and the Deathly Hallows Part 2.
Per noi aficionados dei libri di JK Rowling, i film servono piu' che altro un po' da "bigino", sono un riassuntino essenziale di una storia complessa e di tanti livelli, ma a mio parere non soddisfano: troppi punti non risolti, troppi dettagli vengono glissati... Esco dal cinema ogni volta con la voglia di rileggere il libro, perche' il film e' per ovvie ragioni, incompleto.

Ho letto tutti i libri come uscivano, in un fiato, e posarli per "vivere" era sempre faticoso! Quando ho finito il settimo libro la prima volta, e' stato un momento dolce-amaro, sicuramente e' anche dovuto al fatto che odio le "conlcusioni", sono cosi... definitive! Meno male che mi piace rileggere i libri che mi "acchiappano", nel caso di Harry Potter tante volte, ed ogni volta mi accorgo di dettagli che mi erano sfuggiti le volte precedenti, o capisco sfumature e vedo nuances invisibili prima.

E pensare che ancora mi ricordo la prima intervista fatta a JK Rowling negli US nel 1999 da Rosie O'Donnell durante il "The Rosie O'Donnell Show", anche lei una voracissima lettrice, che avendo milioni di "seguaci" ha aiutato a lanciare Harry Potter nel mondo americano della letteratura per adulti, mentre fino ad allora era stato proposto e spinto solo per ragazzi. Rosie continuava a ripetere che era un libro per adulti, dal contenuto complesso e "adulto" , e io pensavo "yeah, sure"... poi un giorno mi sono decisa e ho comprato il primo libro, in paperback e immediatamente sono stata risucchiata proprio per magia nel modo affascinante di Harry Potter.

Tutta la famiglia ha letto i libri di HP, eccetto Chris che ora si rifiuta di farlo anche per principio (tutto quello che suggeriamo "noi genitori" e' l'apice del "lame, uncool", etc.) e persino J che non e' mai stato un lettore, eccetto per libri scientifici (e di ricette, ovviamente..), ha trovato grazie alla fantasia della Rowling, anche lui la passione per la lettura e ora ha sempre un libro con se (a letto, in bagno, in viaggio)....

Insomma, andate a vedere il film, vale la pena, non fosse altro che per gli effetti speciali davvero fantastici...se pero' non avete mai considerato leggere Harry Potter per qualsiasi motivo che non sia che siete analfabeti, e sia che abbiate visto i film o meno, vi consiglio di tutto cuore di iniziare a leggere il primo e farvi catturare dal mondo di Harry.

p.s.: Leggo dal sito http://www.mugglenet.com/, che nel weekend di apertura negli US, il film ha avuto un incasso record di 168milioni di $$, 10milioni in piu' del record precedente tenuto dal film Dark Knight!! E ci credo che JK Rowling e' piu' ricca della regina!!

p.s.2: Spesso invece di dire Harry Potter, mi viene di chiamarlo come viene fatto nel libro (per bambini) "Captain Underpants": Hairy Potty...  ...e' uno dei sintomi della sindrome da madre esaurita...

venerdì 15 luglio 2011

La Vacanza in California, parte II

Visita a Los Angeles
Ventura dista da Los Angeles forse 120km. Per arrivarci e' cruciale partire all'orario giusto, cioe' prima o dopo il "rush hour", prima delle 5 o dopo le 10 di mattina,  altrimenti e' assicurato un viaggio in mezzo ad un traffico da scatenare istinti omicidi in Gandhi.  La nostra prima meta a Los Angeles e' Santa Monica e cosi' ci dirigiamo verso sud sulla 1 (sempre "lei", la mitica...), passando "davanti" alla Point Mugu Naval Air Station  e, nel cercare un posto per comprare delle bagels ,passiamo davanti al gruppo di appartamenti dove avevamo vissuto prima di comprare casa a Ventura (il paese si chiama Port Hueneme) ed ho avuto un momento nostalgico... ancora non avevo la patente americana e andavo dapertutto in bicicletta, mi sparavo persino quei 30 km dall'appartamento alla base quando J giocava a baseball o pallavolo coi colleghi... com'ero in forma... com'ero giovinella... 

Sulla PCH (pacific Coast Highway) in direzione Santa Monica, poco dopo Point Mugu  Base (dove lavorava J... geograficamente parlando, un posto stupendo!)

Qui iniziano le abitazioni di Malibu


Arrivati a Santa Monica (incrocio di Wilshire Blvd. e Arizona Ave...)


Verso la famosissima Santa Monica Pier

Santa Monica

Santa Monica Pier - Bubba Gump Shrimp Co. (vi ricordata Forrest Gump?)

Get your kicks...  on route 66 (from Chicago to LA...)

La spiaggia a nord della banchina. Da notare che c'era un vento e un freddo assurdo, tipica giornata di giugno in Southern California (June gloom)

Il parco dei divertimenti con la ruotona sull'oceano, proprio simbolo ufficioso di Santa Monica: Pacific Park (le uniche coraggiose che hanno provato la ruota sono state Emily e Vivian)

La fine della banchina: c'era troppo vento per andare ad esplorarla

La costa nord di Santa Monica. Malibu e' laggiu'

La costa sud di Santa Monica, verso Venice Beach, Marina del Rey, etc.

Proviamo a fare la "passeggiata" verso Venice Beach (3 o 4 km), ma il vento e il freddo non lo consentono. Facciamo in tempo a passare Muscle Beach

La promenade verso Venice Beach, costeggiata da appartamenti di lusso

Mega-spiaggia. Gratis. Wow.

Non sarebbe una visita a Los Angeles senza un incontro con una limo - una Hummer limo per di piu'!  E non sarebbe una visita a Los Angeles senza un incontro con una celebrity, o come dite in Italia, un VIP: a pranzo ci siamo fermati da Veggie Grill sul Wilshire Blvd (ristorante veg) e seduto nel tavolino vicino c'era Larry David, il comico ideatore di "Seinfeld" e di "Curb your enthusiasm" (in cui e' anche attore principale e la cui 10ma "season" e' iniziata da pochissimo, su HBO), 2 degli show che ci piacciono tantissimo. Dopo aver ponderato per diversi minuti, mi sono fatta avanti, gli ho detto che ci fa pisciare dal ridere (true!) e gli ho chiesto se potevo avere una foto con lui. Mi ha gentilmente risposto che lui non fa foto con i fan, allora l'ho ringraziato e sono tornata a sedermi e a finire il pranzo. Quando Larry ha finito di mangiare, e' venuto dal nostro tavolo e mi ha salutato!! Cool!!

Visitina veloce a La Brea Tar Pits, le pozze di catrame naturale dovo sono state scoperte, dal 1906 ad oggi, piu' di un milione di ossa appartenenti ad animali dell'ultima era glaciale, moltissimi ora estinti, includi i  mammouth (qui riprodotti). L'odore di catrame e' piuttosto forte.

Catrame che bolle...


Ci rechiamo per finire sull'Hollywood Boulevard e parcheggiamo proprio di fianco alla Hollywood High School (notare la cancellata stile prigione... noi qui siamo ormai abituati diversamente...)

L'entrata della Hollywood High School, con murales rappresentanti attori famosi... (mi viene in mente il "mio"  liceo Manzoni a Milano, con tutti i graffitacci sui muri antichi...)

Passeggiamo lungo Hollywood Walk of Fame. Combinazione questa foto ritrae Emily e Vivian e la stella di Donald Trump... sara' un messaggio?

Hollywood Boulevard e' stato "ripulito" tantissimo dall'ultima volta che l'ho visitato (13 anni fa) ora invece dei loschi figuri, il viale e' cosparso di Spongebob Squarepants, Barney e Marilyn...

Il famoso cinema "El Capitan", di proprieta' Disney, dove aveva da pochissimo esordito CARS 2 3D


La foto e' extralarge, cosi' potete vedere la famosa scritta sulle colline (in alto a destra). Notare il prezzo della benzina ad Hollywood: $4:39 a gallone... LADRI!! Qui da noi e' almeno un dollaro meno a gallone!! (Non voglio nemmeno pensara a quanto costa in Italia...)




Il Chinese Grauman Theatre, il cinema davanti a, quale ci sono le impronte di mani e piedi di attori famosi... si riconoscono i turisti italiani perche' sono gli unici che fotografano il quadrato con le impronte di Sophia Loren e Marcello Mastroianni (ma che vuol dire "solo per sempre"? Non ho mai capito... La Sophia nazionale o e' ignorante o molto criptica...)

Per i fan di Star Wars... (foto fatta da Chris, ovviamente...)

Lucas e Spielberg


La stella del nostro topo preferito! Se vi interessa sapere quando una celebrita' viene onorate con una stella, questo e' il sito da visitare

Davanti al museo delle cere di M.me Tusseaud ($70 circa a persona di entrata... NO THANKS!!)


Il boulevard di notte: Kodak Theater, la casa degli Oscar. L'Hard Rock Cafe' di Hollywood dietro. Abbiamo cenato, in compagnia di un vecchio amico di J dei tempi di NY, da "Vegan House". Un altro ottimo posto con cibo fusion vegan!


Un paio di giorni dopo ci rimettiamo in macchina per tornare a malibu, piu' precisamente al Malibu Creek Park.
Pepperdine University
Lifeguard house sulla spiaggia del Malibu Creek Park


Surfer dudes and dudettes...
 7 GIUGNO, COMPLEANNO DI VIOLET: DISNEYLAND!!

 Alzati ad un'ora invereconda per arrivare a Disneyland per le 7... Qui e' vestita da principessa (piu' o meno...) con in mano uno dei regalini di compleanno (Stitch, che adora), pronta a partire!!

Harbor Blvd., Anaheim: cercando il parcheggio

Il castello della Bella Addormentata (non sono io...)
Sulla giostra di Re Artu' (King Arthur Carousel). La Fagiolina ha amato tutte le "rides", senza dubbio. Il problema e' stato che ogni singola volta, quando si doveva scender/uscire, lei chiedeva "more more" e  non capendo il concetto di aspettare il proprio turno ne' quello di fare la fila,  comunicava il suo malcontento con strilli spaccatrombedeustachio! 


In Toontown, nel "dog pound", il "canile"...

Dopo la passeggiata con Mickey, postata qualche tempo fa, andiamo a conoscere Minnie nella sua casetta! Mentre J ed io accompagnavamo Violet nei suoi incontri, gli altri 3 hanno indipendentemente visitato tutte le "rides" che hanno voluto!

Casa di Minnie: la Fagiolina si arrampica dapertutto. Mi sa che e' in parte scimmia...

Un fantastico tea party...

E rifacciamo conoscenza con Mickey, questa volta in casa sua!!

Il giardino della casa di Goofy (Pippo): quando parlavo di scimmia, non scherzavo!

Nel salotto di Goofy

Anche Pluto!!

Ci riuniamo finalmente con il resto della figliolanza per pranzo

Una pausa meritata, mangiando pretzels (circa $3 l'uno...) e bevendo "slushies"...

Vivian, stanchissima perche' la notte precedente non era riuscita ad addormentarsi presto, pisola ovunque, e Violet fa finta di dormire anche lei....

La "Mark Twain"

Ore circa 22: aspettando il tram che ci riporti al parcheggio, esausti ma felici. Ancora non so come abbiamo fatto a tornare a casa senza schiantarci dal sonno

GLI ULTIMI GIORNI A VENTURA

Con la mia ex-vicina di Ventura, Missy (sia lei che la figlia maggiore lavorano per la Apple... ci ha raccontato tante storie interessanti, come quella di quando era "su" a Cupertino e nella cafeteria era seduta al tavolo vicino a Steve Jobs... c'e' una regola ad Apple per cui gli impiegati non possono conversare con Steve, a  parte "hello, how are you?".. pena il licenziamento su due piedi!!). E' stato incredibile ritrovarsi dopo tutti questi anni... lei e' stata la prima babysitter quando Chris era piccino... Strano come certe "connessioni" rimangono anche dopo anni di assenza di comunicazione.

She "lobes" Disneyland!!

L'ultimo giorno in spiaggia...
DISNEY CALIFORNIA ADVENTURE, PALM SPRINGS E IL RITORNO
Ballando durante "Disney Junior Live On Stage" in Disney California Adventure
Uno dei falsi fondali di California Adventure

In bellissima compagnia con Elisa (del vecchio blog "Games and the City"), il marito Sterling, Daniela, milanese espat. a LA, e Sara e Filippo, amici di Elisa in visita da Roma....

Elisa fa le "prove" con la Fagiolina...
Parte di California Adventure era chiusa perche' stanno creando "CARS Land", proprio in coincidenza con l'apertura di Cars 2. Chissa' che roba fantastica sara'...


Questa foto la dedico ad Alex, visto che Donald e' il suo personaggio Disney preferito.... dalla descrizione, mi chiedo perche'.... 


Mickey's Ferris Wheel di sera, in attesa dello spettacolo "World of Color", aperto da circa un mese: FANTASTICO!!!

"Soak City", il parco aquatico di Palm Springs: bello e pulito, con scivoli incredibili!!

Una delle strutture a Soak City

Da Palm Springs a Phoenix, sull'interstatale 10 (che da Los Angeles ti porta alla Florida)... centinaia di miglia di NIENTE...

...interrotte all'improvviso dal museo in memoria del Generale Patton (sosta pipi'...)

Dall'autostrada 10 si intravede la centrale nucleare di Palo Verde, vicino a Phoenix

L'arrivo a casa e' coinciso con l'incendio... the rest is history!!

Dopo p poco piu' di un mese dal rientro, penso di aver finalmente ritrovato un po' di equilibrio! La morale e' che vale sempre la pena di visitare la California!!

Tornare a scrivere

Sono passati 5 anni dal mio ultimo post. Settantadue mesi traboccanti di cambiamenti profondi, sociali e personali, cambiamenti cosi radical...