giovedì 6 maggio 2010

True colors

Da un blog che leggo sporadicamente, quello di nonsisamai, ma che ha sempre post interessanti ed anche "provocatori", e' nata una sorta di scambio di idee tra i vari lettori sulla relazione tra adozioni, "razzismo" e il ruolo che un governo ha nel decidere se la preferenza verso certe caratteristiche fisiche costituisca discriminazione e quindi la fine dei sogni di adozione. In Italia e' da sempre noto che se all'intervista pre-adozione ti chiedono se adotteresti un bambino di un'etnicita' diversa, la risposta deve essere "si' ", altrimenti puoi dire farewell ai tuoi sogni di diventare mamma/papa'. E' successo ad un mio zio probabilmente 40 anni fa, e' successo alla sorella di un'amica un paio di anni fa.
Secondo alcuni, dovrebbe essere un diritto quello di "scegliere" se annunciare al mondo che il figlio e' adottato (come un bambino dall'etnicita' palesemente diversa farebbe) o se scegliere di fare un'adozione "nascosta". Qui in America siamo ormai abituati a vedere famiglie di tutti i colori, ed abituati all'idea dell' "open adoption" (dove i genitori adottivi e il bambino rimangono in contatto con la mamma biologica), che il concetto dell'adozione "in pubblico" sembra un po' antiquato.

Quando rimani incinta (e ne so qualcosa...), e' una roulette, non sai se il fagiolino avra' gli occhi miopi del papa', i denti storti della mamma o il canappione del nonno. E allora? Se gli viene il canappione che non hanno mamma e papa' ma che arriva dal nonno, e tutti pensano sia il figlio del lattaio, e a scuola lo prendono in giro tutti, cosa facciamo? Lo rimandiamo indietro? Si' pero' e' sangue del tuo sangue, dira' qualcuno. Bullshit. Sono stronzate perche', come ho scritto qualche post fa, il sangue alla fine non conta poi cosi' tanto.

Io credo che se, per qualsivoglia motivo, una persona non riesce a procreare in modo naturale (nel senso, secondo le leggi di natura), e decide di aprire il proprio cuore ad un bambino che esiste gia', e' qui, da qualche parte su questo pianeta, senza una famiglia in cui crescere, una mamma e un papa' che lo abbracciano e lo confortano e gli dicono come e' bello e intelligente, se c'e' la possibilita' di dare amore ad un bambino che non ha avuto la possibilita' di essere amato e riconosciuto come una benedizione, allora deve essere pronta ad accettare tutto il "pacchetto", l'arcobaleno di colori di pelle, occhi, capelli e l'arcobaleno di colori della sua anima.

Lo so che trivializzo l'argomento, pero' quando abbiamo deciso di prendere il cane, o i gatti, siamo andati allo shelter e abbiamo "adottato" i primi che abbiamo visto, quelli che sembrava avessere piu' bisogno di una casa. E quando, come ultimamente, queste bestiacce (detto con affetto, pero'...) hanno deciso che la cassettina e' un posto non piu' "cool" per sporcare, invece il divano si', non abbiamo pensato mai di rimandarli indietro allo shelter. Invece abbiamo scelto (tra imprecazioni varie, lo ammetto) di trovare una soluzione ed aiutarli. Se lo si fa con un animale, non vale forse la pena farlo con un figlio, sia che sia arrivato con la cicogna o con l'aeroplano?

La diversa etnicita' rappresenta solo l'esteriorita' di una persona. Ogni ricetta richiede piu' di un ingrediente. Ed e' cosi' anche per gli esseri umani, inclusi soprattutto, i bambini.

Sara' forse che, prima ancora che rimanessi incinta di Violet, a me il pensiero di fare la foster mom era venuto (la mamma in affido), sara' che causa ormoni io ogni volta che sento parlare di bambini in situazioni di crisi, piango. Ma se davvero davvero volessi un figlio, credo che questo desiderio sarebbe piu' forte di qualsiasi barriera o timore sociale.
But that's just me.

E combinazione, mi sono imbattuta totalmente a caso, in questo blog da cui traggo questa vignetta. A proposito.



4 commenti:

  1. eh quoto ovviamente!
    Anch'io ho letto quel post e ho visto che ho scatenato qualche commento piccato. Non ho voluto replicare perche' l'argomento e' sensibile e non volevo ferire nessuno
    Sai che ti dico? Fortunati noi che la vita ci ha portato in questo paese meraviglioso dove le famiglie sono di tutti i colori e se un bambino e' bianco o nero non ci si accorge neanche.

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  2. d'accordo con palbi.
    valescrive

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  3. fortunati voi davvero! il post di moky è davvero condivisibile.

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