E cosi' si ricomincia: oggi pomeriggio, arrivato a casa J, ho capito subito che qualcosa non andava. Siccome non ha salutato ne me ne i bambini, gli ho chiesto cosa c'era che non andava. Domanda retorica, perche' ormai dovrei sapere che sono io che, se non creo i suoi problemi, li peggioro, no? Non mi ha risposto, cosi' gli ho chiesto che cosa avevo fatto. La risposta :"What is it that you haven't done?!".... cioe' "Che cosa non hai fatto". Ho pensato si riferisse ad un altro attacco di gelosia, siccome ieri sera, dopo aver portato Lady a fare un giretto, mi sono fermata a parlare per un bel po' (fino alle 23...) con un tipo che J ha conosciuto qui in hotel e che, essendo tanto grosso quanto J, mi chiedeva come andava J con la sua dieta (quale dieta??? Vabbe'...); ci siamo trovati a scambiare chiacchiere sulla nostra situazione, che e' anche la sua visto che la moglie, udite udite, gli ha detto le stesse cose che ho detto io a J per 9 anni... comunque, tornando al commento di J, pensavo che si riferisse a ieri sera, magari Dan gli aveva parlato o chissa'... invece la gelosia non c'entrava oggi. La storia e' questa: e' da 3 settimane qui a Fort Huachuca, credo che abbia appena iniziato a lavorare effettivamente, e gia' ha dei problemi con i colleghi... WHAT???!!! Dopo averci trapiantati qui, non riesce ad andare d'accordo con i colleghi??? Non ne posso piu', ha voluto andarsene da Fort Monmouth per via dei problemi con alcuni colleghi, e siamo allo stesso punto di prima?? Ufff... comunque, il peggio e' che mi ha detto che non solo ha problemi al lavoro, ma che non ha nessuno con cui parlarne, visto io, la moglie che dovrebbe aspettarlo tutta innamorata ed ascoltarlo etc, gli ho detto che non lo amo piu'etc. E cosi' piangeva, e mi diceva che vuole dimettersi etc. Allora gli ho detto che se voleva parlarne ero disponibile, anche se devo dire che l'ho ascoltato per anni lamentarsi di questo e di quello e so gia' quello che dira' e io non posso dirgli quello che penso, posso solo dire che sono tutti stronzi e immaturi (cosa comunque probabilmente vera, ripensando ad alcuni dei miei posti di lavoro... ma uno tira avanti se deve, oppure mette dulcolax nel caffe' della capa e incrocia le dita...).... ha detto che andra' a parlare con i superiori per farsi spostare... ma che cacchio... 3 SETTIMANE!!!! E poi mi ha chiesto ancora se ho preso l'appuntamento con la terapista, e se voglio divorziare... mi sembra di avere una sanguisuga attaccata al corpo che mi tira via tutta l'energia, tutto quello che ho dentro di positivo. Scena 2: i bambini insistono ad andar giu in piscina. J si siede nell'idromassaggio, i mi faccio le solite 4 vaschette, ed mi siedo con lui. Ovviamente non mi caga, ma chissenefrega. I bambini gli parlano, capiscono e cercano di distrarlo, lui si volta verso di me e mi dice che si sente come quando siamo andati a Sesame Place l'ultima volta, quando se ne e' stato seduto mentre noi andavamo a divertirci e continuava a pensare al lavoro e ai colleghi. Mi sono gelata, perche' quel giorno e' stato il 18 agosto del 2002, 2 giorni prima di venire ricoverato al Mental Hospital... E allora cosa posso fare? Come posso proteggere i bambini e me stessa da un'altro episodio come quello? Domani chiamero' Judi, mia cognata che vive a Phoenix e le daro' un veloce resoconto per avvisarla della possibilita' di un altra catastrofe e chiederle se mi puo' aiutare... Un paio di mesi fa ho detto a qualcuno che mi chiedeva come stavo, che mi sento tremendamente sola; sola perche' nessuno puo' capire le mille sfumature della mia situazione, e sono la sola persona che puo' salvare i bambini e cercare di dargli la sicurezza e l'amore per se stessi che il padre non ha. Quando ho conosciuto J, il fatto che fosse molto insicuro mi era piaciuto molto (ovviamente non potevo apprezzare la profondita' di questa insicurezza), pensavo che fosse un segno di umilta' e siccome ero uscita da relazioni dove di umilta' ce n'era ben poca, mi era sembrata una caratteristica disarmante, una qualita' preziosa in un uomo. Non sapevo che quello che celava era uno straordinario senso di inadeguatezza accoppiato dalla costante depressione, che lo ha portato piu' volte a dire cose assolutamente assurde, tipo che non era sicuro che i suoi genitori lo amassero, ed altre cagate simile che uno non si aspetta da un adulto!
Io so che, se stai leggendo questo blog di vita quotidiana e mi conosci abbastanza, mi vuoi aiutare. Sfortunatamente un po' per via della lontananza e un po' per la situazione stessa, nessuno credo possa aiutarmi. Ho sognato diverse volte che arrivasse una persona, una sorta di principe azzurro o deus-ex-machina, a salvarmi. Ma e' solo un sogno. Poi mi sveglio e mi ritrovo nel mio quasi-incubo. Spero sempre in un intervento divino qualsiasi. Nel frattempo tengo duro e mi faccio coraggio e mi attacco a quello che di positivo entra nella mia mia vita.
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Cara Monica, in una situazione critica con piu' risvolti, devi innanzitutto dare delle priorita':
RispondiEliminaPriorita' 1: benessere e stabilita' dei bambini
Priorita' 2: il tuo benessere e stabilita'
Priorita' 3: aiuto alla persona che ne ha bisogno, perche'solo se soddisfi le prime 2 priorita' puoi dedicarti con lucidita' alla 3°!
SE NON RISPETTI QUESTO schema, rischi di incasinarti ancora di piu'.
Suggestions: - psicologo x tuo marito che ne ha ancora + bisogno in una situazione di novita' come questa.
- Niente terapista x te: i soldi spendili x farti delle chiacchierate con le persone che ti possono
comprendere e darti dei buoni suggerimenti.
- cerca di far distrarre il piu' possibile i bambini (scuola, sport, hobbies) e di parlare con J quando
loro non ci sono.
- la depressione si cura con le pillole, ma purtroppo penso che gli effetti collaterali siano che
fanno ingrassare ! Pero' tra ciccia e depressione, preferirei curare la depressione, magari la dieta
lo fa deprimere ancora di piu'!
Tattica: non menzionare piu' la dieta, cerca di farlo riprendere dalle manie di persecuzione che ha in ufficio
e nella vita, e quando lo vedi che sta meglio gli proponi di vivere separatamente per un po', magari
lo autorizzi a cenare insieme tanto per stare tutti insieme con i bambini. Si deve rendere conto
che con il suo comportamento allontana le persone che ama e quindi deve cambiare direzione
(con l'aiuto di uno psicologo), devi fargli capire che tutto questo lo fai per il suo bene, perche' se
te ne fregassi di lui, te ne torneresti di corsa in Italia dai tuoi.
Alternativa: bambini in Italia dai nonni per un po' e voi 2 soli nella stessa casa a cercare di risolevere
i problemi di J, in questa situazione forse non avete bisogno di 1 psicologo perche' ti potresti dedicare
a lui totalmente.
Io penso che il problema sia cercare di far cambiare direzione alla mente di J : no verso al distruzione, ma verso la ricostruzione...., il suo e' un atteggiamento mentale e la causa potrebbe essere il divieto del cibo oppure la mancanza di attenzioni su di lui, che con 3 figli e' naturale che capiti!
In bocca al lupo!
Ciao, Silvia