sabato 24 dicembre 2011

7 Canzoni di Natale Americane: la sesta

Oggi e' Christmas Eve, la vigilia. Come da legge non scritta, si cucina anche a casa mia come dei matti... il menu dovrebbe essere, salvo modifiche dell'ultim'ora, per la colazione di Natale i soliti "cinnamon rolls" la cui ricetta potete trovare qui in caso vi interessi; per "linner" o "dunch" (termini da noi inventati... non usateli nel vostro esame di inglese, please!), cioe' il pasto che si fa a meta' tra il pranzo (lunch) e la cena (dinner) avremo, insci'ammoky e insci'aaJ, "Luscious Veg-Lasagne", lasagne succulente vegan, in onore del mio ultimo Natale da italiana, i soliti 2 Tofurky per far piacere ai ragazzi, mashed potatoes e roasted potatoes (pure'di patate e patate al forno), mushroom gravy (il solito intingolo/salsa ai funghi), spicy cranberry-apple relish (condimento di mela e cranberry, super-speziato), insalata e come dessert biscotti (diversi tipi) e gelato fatto in casa (col tofu... e' buonissimo, fidatevi).

In teoria non dovrei ricevere nessun regalo, ma e' arrivato un qualcosa con UPS e mi e' stato detto "DON"T SNOOP!", cioe' non sbirciare in giro... in realta' il mio regalo sara' il mega pisolo che mi faro' domani quando riusciro' ad andare a nascondermi in letto!

Per la canzone della vigilia, ho pensato a "Do you hear what I hear?".  il cui testo ha un significato purtroppo attuale: e' stata scritta durante la crisi dei missili cubani, nel 1962, come una richiesta di pace, quando gli americani erano sicuri che sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale (amici che andavano a scuola in quel periodo mi raccontano dei "bomb drills" che dovevano fare, cosi' come oggi i bambini fanno i "fire drill" tutti i mesi (in previsione di un incendio) e "lock-out drill" (in previsione dell'ingresso nella scuola di qualcuno che sia armato): durante un "bomb-drill", tutti i bambini dovevano mettersi sotto il banco...): la canzone parla di una sorta di "telefono senza fili", in cui il messaggio dell'arrivo della stella di Natale, passa dal vento notturno ad un potente re, attraverso un agnellino e un pastorello, trasformandosi nell'annuncio dell'arrivo del bambino che portera' a tutti luce e bonta'. Contenuto religioso a parte, basterebbe guardare negli occhi dei bambini, magari i nostri bambini, per capire l'enorme responsabilita' che abbiamo noi, come adulti, nei loro confronti, nei confronti di tutti i bambini futuri: dobbiamo lavorare insime affinche' il mondo che erediteranno sia migliore di quello che abbiamo ereditato noi. La canzone, per me, parla anche della pace nei nostri "piccoli mondi" in cui viviamo tutti i giorni, tra amici, parenti, vicini.... io non sono proprio l'esempio migliore, mantenere la pace mi riesce, a volte, difficile. Grazie a "Do you hear what I hear?" mi ricordo che la pace comincia da noi, da me.

Anche questa canzone e' stata cantata da un po' tutti quanti, Bing Crosby, Whitney Houston, Perry Como, Gladys Knight etc. e questa e' laversione un po' country di Carrie Underwood (vincitrice, a buon ragione, di un'edizione passat di American Idol) fatta al Grand Ole Opry tempo addietro.

A me piace, tanto.



Said the night wind to the little lamb,
"Do you see what I see?

Way up in the sky little lamb,
Do you see what I see?

A star, a star, dancing in the night,

With a tail as big as a kite,
with a tail as big as a kite."


Said the little lamb to the shepherd boy,
"Do you hear what I hear?

Ringing through the sky shepherd boy,
do you hear what I hear?

A song, a song, sounding through the night,

With a voice as big as the sea,
with a voice as big as the sea."


Said the shepherd boy to the mighty king,
"Do you know what I know?

In your palace warm mighty king,
do you know what I know?

A Child, a Child, shivers in the cold,

Let us bring Him silver and gold,
let us bring Him silver and gold."


Said the king to the people everywhere,
"Listen to what I say.

Pray for peace people everywhere,
listen to what I say.

The Child, the Child, sleeping in the night,

He will bring us goodness and light,
He will bring us goodness and light."

2 commenti:

  1. come l'ultimo da italiana?

    buon natale a voi!
    valescrive

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  2. @ Valeria: Inizio le pratiche per la naturalizzazione, cosi' dovrei essere americana il prossimo Natale: lo so che posso tenere quella italiana, ma considerato il fatto che non voto in Italia da 19 anni e votero' incrociando le dita alle prossime elezioni, mi sentiro' piu' americana che italiana... forse...

    RispondiElimina

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Sono passati 5 anni dal mio ultimo post. Settantadue mesi traboccanti di cambiamenti profondi, sociali e personali, cambiamenti cosi radical...